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tratto da Vita on-line

Immigrazione, sono 115.500 gli ingressi regolari nel 2004

di Stefano Arduini

”Nel 2004 sono aumentate del 45% le autorizzazioni di ingresso in Italia accordate a lavoratori immigrati, che sono risultate complessivamente pari a 115.500, per la maggior parte relative ad occupazioni stagionali”. Lo afferma la Coldiretti dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 8 ottobre 2004, con il quale e’ stata ammessa una nuova quota di 16.000 lavoratori neo comunitari, prioritariamente assegnata al lavoro di carattere stagionale per l’agricoltura.

”Il nuovo decreto – rileva in una nota la Coldiretti – si aggiunge infatti ai due precedenti provvedimenti, che hanno consentito complessivamente l’ingresso di 99.500 lavoratori extracomunitari e si e’ reso necessario per rispondere alla domanda crescente del settore agricolo, dove e’ straniero un lavoratore agricolo su dieci e la presenza di immigrati rappresenta una componente strutturale indispensabile alla crescita del settore”.

L’organizzazione agricola sottolinea che ”l’immigrazione legale e’ una risorsa per lo sviluppo economico e sociale della nuova Europa” e che ”bisogna dare una risposta strutturale ai bisogni delle imprese e alle aspettative dei lavoratori, che sappia conciliare il rigore nei confronti della clandestinita’ con i cambiamenti di una moderna economia post-industriale”. In particolare, gli stranieri occupati nei campi provengono per i due terzi (67,3%) dall’Europa dell’Est e sono impegnati, in oltre la meta’ delle volte (53,8%), nella raccolta della frutta e nella vendemmia o, in un caso su tre (29,9%), nella preparazione e raccolta di pomodoro, ortaggi e tabacco ma anche nell’attivita’ di allevamento (10,6%). La presenza di lavoratori extracomunitari nell’ agricoltura italiana e’ concentrata nelle regioni del Nord, come il Trentino (27%), l’Emilia Romagna (12,7%), il Veneto (10%), ma anche in quelle del Sud, come la Sicilia (8,3%)”.

Ovunque, precisa la Coldiretti, ”svolgono un ruolo importante per i distretti produttivi locali, come nel caso della raccolta delle fragole nel veronese, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte, del tabacco in Umbria e Toscana e dell’allevamento in Lombardia, dove trovano occupazione il 34% dei lavoratori extracomunitari a tempo indeterminato”. Ma se i lavoratori immigrati dipendenti rappresentano una componente fondamentale, crescono anche gli immigrati titolari di una attivita’ imprenditoriale in agricoltura che ”nel 2003 – conclude la Coldiretti – sono stati 5.696 (+4,5% rispetto al 2002)”.