Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Repubblica.it del 14 febbraio 2011

In “fuga” da Bari e Crotone – Tunisini bloccati a Bologna

di Carlo Gulotta

Un centinaio, forse centoventi tunisini, giunti in Italia nei giorni scorsi e portati ai centri di accoglienza di Crotone e di Bari, stavano viaggiando con altri passeggeri verso Milano su un convoglio partito da Reggio Calabria che è stato bloccato questa mattina, poco prima delle 6, in stazione a Bologna: il treno è stato annullato, le altre persone hanno proseguito verso il capoluogo lombardo con altri mezzi ma non è stato così per i tunisini. Sono stati infatti condotti nell’atrio del piazzale Est, controllati dalla polizia che non permette ad altri di avvicinarsi.

Il treno, il 784, è stato fermato per condizioni igieniche pessime: è stata la polizia, che ha tenuto tutti fermi per un’ora sul treno prima di far scendere le persone, ad allertare Trenitalia. Ora si vaglierà la posizione di ognuno di loro, prima di decidere il loro destino: questo significa che ci vorranno ore. Secondo le prime ipotesi sarebbero provenienti dai Cara (centri di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari e Crotone, dove nei giorni scorsi erano arrivati in massa e da cui, in queste ore, mancherebbe all’appello un certo numero di stranieri. Nei Cara gli stranieri possono muoversi liberamente e quindi il gruppo avrebbe deciso autonomamente di andarsene. Sono tutti adulti e uomini e in parte avevano il biglietto per Milano. La priorità è umanitaria: la polizia, tramite la prefettura, si sta attrezzando per dare loro assistenza e cibo. Poi gli stranieri verranno tutti fotosegnalati, per capire chi sono (non hanno documenti) e da dove arrivano. Ancora incerto, invece, dove verranno sistemati o mandati in un secondo momento.

In tarda mattinata una ventina di attivisti del centro sociale Tpo ha raggiunto la stazione per manifestare in segno di solidarietà con i tunisini: “Siamo in presidio permanente nel piazzale Est per tenere monitorata la situazione – spiegano – e verificare che i migranti non vengano nè deportati nè ingabbiati nel Cie di via Mattei”.