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da Il Manifesto del 28 settembre 2003

Indagati eccellenti per un cpt di Ornella Bellucci

Lecce, «avvisato» per Lorizzonte il presidente della provincia

Ora è ufficiale. Lorenzo Ria, presidente della Provincia di Lecce, è tra i dieci indagati per abuso e falso in atti d’ufficio in merito alle presunte irregolarità riscontrate dal pm Giovanni Gagliotta nella convenzione con cui nel ’98 affidava la gestione del centro di prima accoglienza Lorizzonte alla onlus Ctm.

Dopo i primi avvisi di garanzia, compreso quello all’allora vice presidente e ora direttore generale della Provincia, Luigino Sergio, Ria non ha fatto che ripetere di aver piena fiducia nella magistratura: «Sono convinto che che saprà rassicurare i salentini sull’assoluta trasparenza del nostro operato». Dichiarazione che, da indagato, diluisce notevolmente: «Le irregolarità contestate interessano solo la procedura di affidamento del servizio. La nostra posizione non ha alcun punto di contatto con quella del consiglio direttivo del Ctm». E che tra i gestori de Lorizzonte gli indagati siano più numerosi è un fatto. Sono almeno 10, tra amministratori, avvocati e rappresentanti istituzionali. Tra loro il responsabile del centro, Vinicio Russo e il sindaco di Martignano, Antonio Tommasi. Rispondono, a vario titolo, di peculato e abuso d’ufficio. La vicenda penale ruota sulla presunta distrazione dei fondi destinati dal Viminale al mantenimento degli immigrati ospitati nel centro. Questo fino a maggio, quando la Provincia, proprietaria della struttura , ha revocato la convenzione. La stima dei fondi movimentati ancora manca. Ma stando alla sola documentazione amministrativa e contabile acquisita si tratterebbe di miliardi e miliardi di lire. Il blitz della polizia tributaria, che ha passato al setaccio le sedi di almeno quattro ministeri, oltre che della prefettura di Lecce, ha interessato anche l’abitazione dell’allora direttore generale della Provincia, Sergio Martina, che non risulta indagato. Un’inchiesta questa, per reati contestati e scenari investigativi, del tutto speculare a quella aperta dallo stesso Gagliotta sulla gestione dei fondi del cpt Regina Pacis di San Foca. Tra gli indagati don Cesare Lodeserto, direttore del centro. E se i sindaci della Grecia salentina si stringono al sindaco di Martignano, i componenti del consiglio direttivo del Ctm si dicono estranei alla vicenda. «Forniremo ai magistrati tutta la collaborazione richiesta», dichiarano. Dal 1 aprile scorso in Salento i centri di trattenimento per migranti sono due: il cpt Regina Pacis, gestito dalla diocesi che è proprietaria dell’immobile, e il don Tonino Bello di Otranto, un ibrido tra un centro di identificazione e un cpt. A gestirlo è il comune.