Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

“Io non sono razzista ma…” Sì che lo sei invece! E sei pure stronzo!

Foto di Angelo Aprile

Chi mi conosce sa che banno dalle mie pagine dei social network con facilità anche discutibile. Ma chi me la fa fare, in fin dei conti, di stare a discutere con xenofobi e razzisti? Eppure mai, come in questi giorni di vergogna e di dolore per le centinaia di omicidi di Lampedusa, il web si è trasformato in una cloaca indecente di commenti che rimbalzavano dappertutto. Anche da dove non te lo saresti mai aspettato. Non parlo tanto di chi, anche prima della tragedia, si dichiara apertamente leghista e razzista. Intendo quei tweet, quei commenti inseriti in basso alle pagine dei giornali on line, che giocavano sulla frase “Io non sono razzista ma…”. Il problema sta tutto su quel “ma”. Così, mi sono fatto coraggio e ho spulciato qua e là. Col copia e incolla – fino a che lo stomaco mi ha retto – ho raccolto un bel po’ di spazzatura che vi propongo qui sotto. Se riuscite a reggere allo schifo e ad arrivare alla fine, siete bravi.
Ecco a voi: “Io non sono razzista ma siete in Italia e non a Baghdad”; “Io non sono razzista ma dio ha messo i bianchi nelle città e i negri nelle foreste. Ci sarà un motivo, no?”; “La maggior parte degli incidenti, stupri e altre cose capitano per colpa degli stranieri. Non sono razzista ma la cosa mi dà fastidio”; “Poi io non sono razzista, eh? però il mio autobus sembra la fottuta ambasciata del Pakistan”; “Uno domanda. Una solo domanda. Perché vengono tutti in Italia? Io non sono razzista ma vorrei che la Kyenge mi rispondesse”; “Io non sono razzista, anzi, ma queste robe mi fanno schifo. O sei regolare. lavori e vivi come gli altri o fuori dalle balle”; Io non sono razzista ma a furia di vedere furti, stupri e rapine di gente di colore va a finire che lo divento”; “A Lampedusa spero che muoiano tutti (io non sono razzista e sono innamorata di un nero e i miei idoli sono asiatici, è solo che hanno rotto il cazzo”; “Non pensate male, non sono razzista, però ho le mie idee riguardo l’immigrazione e tutti gli immigrati vengono qua in Italia perché vogliono farsi mantenere da noi”; “Io non sono razzista ma un bambino deve crescere con un papà e una mamma e non con una coppia di perversi omosessuali”; “Io non sono razzista ma gli zingari proprio al rogo”; “Ho amici di colore e sapete tutti che non sono certo razzista ma quando vedi che le case le danno a loro e non a chi lavora, ti girano le balle”; “Mi sento lontano da fatti come quelli di Lampedusa. Non sono razzista ma vorrei che il Governo si preoccupasse di tutti gli artigiani che si suicidano per colpa delle crisi invece di spendere soldi con i clandestini”; “Sento puzza di marocchini ambulanti al mare. Non sono razzista ma la loro pelle ha un certo odorino”; “Non sono razzista ma in Italia oramai ci sono più moschee che chiese. Vogliamo capire che questa è casa nostra? Adesso direte che sono razzista”; “Non sono razzista ma quelli sul barcone erano tutti clandestini. Cosa venivano a fare in Italia se non a delinquere?”; “Stiamo esagerando! Mi dispiace anche che sono morti a Lampedusa che io non sono di sicuro razzista, ma dove la mettevamo tutta quella gente di colore che non ci sta neanche in cimitero? Se non affondavano li ospitavamo tutti a casa nostra?”; “Mi viene voglia di mandarli tutti via a calci in culo. Non sono razzista e ascolto anche la musica dei cantanti di colore che mi piace anche. Ma quelli che non hanno voglia di lavorare… tutti in mare”; Bisogna selezionare alla frontiera quelli che sono qui per lavorare in regola col permesso di soggiorno e quelli che vogliono fare i clandestini. E questi ultimi si rimandano indietro. Semplice. Perché il governo non lo fa? Sono forse razzista se dico questo? Io dico di no”; “La colpa della criminalità è solo degli extracomunitari. Non sono di sicuro razzista ma basta leggere i giornali per capire che sono sempre loro”; “Poi dicono che siamo noi i razzisti! Vengono tutti in Italia perché sanno che hanno l’assistenza gratis senza lavorare”; “Non sono razzista ma nessuno li obbliga a venire qui se non gli va bene come viviamo”; “Leggete i giornali e vedete che sono solo loro i neri e i mussulmani che violentano, stuprano e rubano negli appartamenti. Non è razzismo il mio se dico che l’Italia può fare a meno di gente così”. Perché non se ne stanno nel loro paese? Cosa credono di trovare qui che siamo più inguaiati di loro? Non sono razzista ma ognuno deve stare a casa propria se no lo divento”; “La religione islamica è violenza allo stato puro. Per andare in paradiso dice il loro Maometto che devono ammazzare un cristiano. E voi volete che vengano tutti quanti qua? Io non sono razzista ma se Dio ha fatto affondare la loro barca…”. Basta così, vero?

Riccardo Bottazzo

Sono un giornalista professionista.
La mia formazione scientifica mi ha portato a occuparmi di ambiente e, da qui, a questioni sociali che alle devastazioni dei territori sono intrinsecamente legate. Ho pubblicato una decina di libri tra i quali “Le isole dei sogni impossibili”, edito da Il Frangente, sulle micronazioni dei mari, e “Disarmati”, edito da Altreconomia, che racconta le vice de dei Paesi che hanno rinunciato alle forze armate. Attualmente collaboro a varie testate cartacee e online come Il Manifesto, Global Project, FrontiereNews e altro.
Per Melting Pot curo la  rubrica Voci dal Sud.