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Isola di Samos: dopo l’incendio 700 persone non hanno più un rifugio

Una nota stampa di Samos Volunteers, una delle associazioni che operano sull'isola greca

Samos Volunteers è un’associazione indipendente che sostiene e supporta i rifugiati e i richiedenti asilo che vivono in condizioni terribili sull’isola hotspot greca di Samos. Svolge attività di educazione informale e progetti ricreativi per bambini e adulti.

Dopo l’incendio divampato nella serata del 14 ottobre scorso nel campo di Vathy dove sono confinate in rifugi di fortuna circa 6.000 persone (metà sono donne e bambini), i volontari hanno deciso subito di aprire il centro dove svolgono le loro attività, Alpha Centre, per offrire rifugio a donne e bambini.

Abbiamo ospitato circa 200 donne e bambini per la notte“, scrive in una nota Samos Volunteers, “organizzando dei turni durante la notte, abbiamo creato uno spazio sicuro dove le persone hanno potuto dormire, far mangiare i figli, e alleviare i disturbi dati dai lacrimogeni. Un ristorante locale ha donato bottiglie d’acqua che abbiamo distribuito a centinaia di persone di passaggio, come pure le coperte di emergenza a chi è stato costretto a dormire per strada. Abbiamo lavorato in stretta collaborazione con altre straordinarie organizzazioni di volontari dell’isola, che hanno aperto le loro porte a chi scappava dagli incendi“.

Nell’incendio sono andate bruciate le tende di 700 persone, con tutto ciò che avevano. Non ci sono state vittime ma molte persone sono state ricoverate in ospedale per ustioni e problemi respiratori, oltre alle tre persone rimaste seriamente ferite negli scontri.

L’equipe di MSF presente anche sull’isola di Lesvos e di Chios ha supportato l’ospedale locale fornendo mediatori interculturali, svolgendo assistenza psicologica d’emergenza e distribuendo beni di prima necessità.
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Questa tragedia si poteva evitare“, si legge nel comunicato, “il campo di Samos ospita attualmente più di 6.000 persone, in condizioni inaccettabili. Dovrebbe essere un luogo di transito per 650 unità, ma c’è chi è intrappolato qui da due anni. A causa del grave sovraffollamento e della carenza di servizi di base anche i più piccoli problemi degenerano rapidamente. Non è la prima volta che è scoppiata una lite, e non sarà neppure l’ultima, ma è stato l’avvenimento più devastante che abbiamo visto negli ultimi tre anni e mezzo.
Al momento stiamo lavorando insieme con altre organizzazioni ad una raccolta fondi di emergenza per acquistare tende e altre cose di cui c’è disperato bisogno
“.

Alpha centre è rimasto aperto anche la notte successiva dando priorità alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani.
Molti uomini stanno dormendo sul freddo cemento fuori dal nostro centro, senza nessun altro posto dove andare. Abbiamo servito loro tè e biscotti caldi per tutta la notte, ma non c’era molto altro da fare“.