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dal Messaggero Veneto del 28 agosto 2007

Italia e Slovenia: fermiamo i clandestini

Amato a Lubiana firma un accordo bilaterale sulla cooperazione transfrontaliera

I governi si impegnano a distaccare reciprocamente ufficiali di collegamento e a creare gruppi di lavoro e indagine.
Il ministro dell’Interno: «Ora con Schengen i nostri paesi stanno diventando un’unica regione». Potrà essere permesso anche l’inseguimento di persone indiziate entro 30 chilometri dal confine.

«Con Schengen Italia e Slovenia stanno ormai diventando un’unica regione».«Il controllo dell’immigrazione clandestina e della criminalità diventa quindi un problema comune. Questo significa che le nostre polizie devono disporre delle stesse informazioni e devono lavorare insieme». A dichiararlo è stato il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, che ieri a Lubiana ha firmato un accordo bilaterale Italia-Slovenia sulla cooperazione transfrontaliera.
L’accordo sul contrasto all’immigrazione clandestina, firmato da Amato con il collega della Repubblica di Slovenia, Dragutin Mate, «serve in primo luogo – ha spiegato il responsabile del Viminale – a migliorare ed estendere il livello delle informazioni condivise e lavorare con squadre comuni». L’intesa, come spiega il Viminale, ne aggiorna una già esistente «rafforzando e rendendo la collaborazione tra i due Paesi più aderente alle attuali esigenze di tutela della sicurezza».
L’obiettivo è lo scambio di informazioni e l’analisi congiunta dello stato della sicurezza transfrontaliera; ma anche, su richiesta, la reciproca assistenza nella prevenzione e repressione dei reati. L’accordo prevede anche iniziative formative e di aggiornamento, anche attraverso seminari comuni, ma soprattutto l’osservazione e il pedinamento transfrontaliero di persone indiziate di reati per i quali è possibile l’estradizione; anche senza preventiva richiesta, ma entro un limite di 30 chilometri dal confine, l’inseguimento transfrontaliero.
Italia e Slovenia si impegnano inoltre a distaccare, nel territorio dell’altra parte, ufficiali di collegamento, nonchè di creare gruppi di lavoro e di indagine congiunti con compiti di studio, analisi e consulenza; a istituire pattuglie miste lungo i confini a fini preventivi e di repressione; a organizzare forme di cooperazione (scambi di informazioni e di esperienze) in materia di polizia stradale e reciproca assistenza in occasione di rilevanti manifestazioni pubbliche. «Sono molto soddisfatto dell’incontro e della cooperazione che esiste tra i nostri due Paesi», ha dichiarato il ministro Amato al termine della riunione con Dragutin Mate «e di questo accordo che la rende ancora più stretta».
Il problema dell’immigrazione deve essere affrontato, infatti, con la collaborazione di tutti. Per cui serve continuare, con sempre maggior determinazione, il cammino intrapreso dall Unione europea. Solo cosi si potrà dare risposta al fenomeno e far fronte alle tragedie umane che accompagnano l immigrazione clandestina, troppo spesso segnata dalla morte. Questo è quanto in sostanza ha detto il guardasigilli, Clemente Mastella, intervenuto a Malta per un incontro con il suo omologo, il viceprimo ministro e ministro della giustizia Tonio Borg, su temi di cooperazione giudiziaria bilaterale ed europea.
Nel paese che ospitava “ÒScia”, lo spettacolo lanciato da Claudio Baglioni cinque anni fa (e al quale hanno partecipato anche Gianni Morandi e Riccardo Cocciante), proprio per sensibilizzare paesi e istituzioni su problematiche legate all’immigrazione, il ministro Mastella ha, fra l’altro, sottolineato di «auspicare che la musica possa accendere una fiaccola nel tunnel dell’immigrazione clandestina perchè la solidarietà non sia mai offuscata da nessuna forma di razzismo».