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Tratto da newsitaliapress.it

Italiani in Germania? C’è una nuova legge

Italiani in Germania? C’è una nuova legge.
A partire dal 1 gennaio 2005, entrerà in vigore nel Paese la nuova legge sull’immigrazione. In essa, sono contenute importanti novità che riguardano anche i cittadini di Paesi appartenenti all’Unione Europea (UE). “In questo modo – spiega Fiorenza Colonnella, Consigliere comunale di Monaco di Baviera – tutti i cittadini europei potranno godere del diritto di spostarsi in Europa senza quei problemi burocratici a cui sono andanti incontro fino ad oggi” .

Elemento di grande importanza, nella nuova legge, è l’abolizione del permesso di soggiorno e la sua sostituzione con un “certificato sul diritto di residenza” da richiedersi presso i vari uffici anagrafici dei Comuni di residenza (Einwohnermeldeämter) oppure presso gli Uffici Stranieri (Kreisverwaltungsreferate ). “Gli italiani che vorranno risiedere in Germania, come coloro che vivono in altri Paesi europei, verranno equiparati ai cittadini tedeschi e dovranno iscriversi alle varie anagrafi locali . Compilando un apposito formulario supplementare, riceveranno un documento che attesta il loro diritto di residenza in Germania, in quanto cittadini dell’Unione“.

Fino ad oggi invece, ad eccezione delle permanenze in loco fino a tre mesi, tutti coloro che – per motivi di lavoro o di studio – dovevano trattenersi in Germania necessitavano del permesso di soggiorno . “Un permesso rilasciato solo a chi dimostrava di potersi sostenere economicamente nel Paese, senza bisogno di ricevere un sostegno sociale da parte dello Stato“.

La nuova legge apporta così maggiori garanzie per gli stranieri in Germania e, a tal proposito, molto importante sarà la residenza in Germania da un periodo superiore ai cinque anni . “Se sussiste questo requisito, non serve nessun altro documento da affiancare al certificato di residenza. Nei confronti di coloro che vi risiedono da meno di cinque anni, le anagrafi potranno invece, anche annualmente, effettuare controlli per verificare se effettivamente la persona ha la possibilità di sostenersi autonomamente tramite un lavoro oppure no. Un elemento, questo, che non rappresenterà motivo per una condizione di espatrio“.

Con la nuova normativa, anche il coniuge extra-comunitario di un cittadino italiano riceverà un permesso di soggiorno UE (Aufenthaltserlaubnis-UE ). “È opportuno – aggiunge la Colonnella – che anche l’Italia adegui la propria normativa in materia al più presto, rendendo operativa la risoluzione Calzolaio, Spini, Sereni n. 8-00070, approvata all’unanimità in Commissione Esteri il 27 gennaio 2004“.