Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

L’Europa ad un crocevia. Accogliere o arrestare?

Il progetto “Moving Europe”

11061677_1040470135992856_5887694896091855401_n.jpgVerso la fine di una “lunga estate di migrazioni”, si riscontrano ovunque attività febbrili per fermare le partenze. Specialmente i movimenti di fughe e migrazioni lungo la rotta aperta dalla Grecia tramite i Balcani fino in Germania e la Penisola Scandinava devono essere rallentati ed il controllo deve essere ristabilito. L’incessante militarizzazione delle frontiere estere, la carcerazione preventiva in posti caldi in Grecia ed in Italia, i campi di detenzione dichiarati zone di transito, le nuove barriere, Frontex e EUNAVFO per bloccare l’Europa dall’ordine di sparare, non sono lontani. La promessa di libertà dell’Europa troverà la sua fine?

Nel frattempo, una certa autonomia delle migrazioni si è evoluta, in parte come conseguenza e continuazione delle rivolte arabe. Il nuovo spirito di affermazione dei migranti, e la forza con cui essi consolidano la loro libertà di movimento, il loro diritto a spostarsi, non saranno facilmente vinti dall’Unione Europea e dalla sua politica di respingere i migranti. Le reti di migrazione da ora si ampliano oltre la Siria fino al Pakistan, ed innumerevoli persone nel Sud-Est Europa sono state incoraggiate dalle esperienze che mostrano che solo le migrazioni possono sostenere il diritto ad emigrare. La barriera ha fallito. Se la Fortezza Europa deve essere difesa, questo obiettivo non potrà più essere raggiunto con metodi pacifici.
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L’Europa è ad un crocevia: centinaia di migliaia di persone lungo le frontiere estere devono essere condannate alla morte, ad essere detenute in campi o ad essere sparate? Così un ciclo di ribellione e repressione sarebbe stato intrapreso ugualmente dalla Turchia e dai Balcani. Un ripensamento di proporzioni inimmaginabili si sarebbe prima sollevato nei Paesi della periferia dell’Europa e si sarebbe, poi, diffuso nelle sue regioni centrali. La schiavitù della sorveglianza digitale quotidiana sarebbe da estendersi alla schiavitù degli stati di polizia classica. L’Europa cambierebbe in maniera irriconoscibile.

“Gli Stati sono la causa dei rifugiati” già scrisse lo studioso di migrazioni Peter Gatrell, “ma anche i rifugiati formano gli Stati”. Gli Stati nei loro due significati. L’Europa cambierà ma non dovrà ricadere nei vecchi schemi di deportazione, detenzione e repressione. Al contrario, l’Europa dovrebbe aprirsi e permettere un processo di riorientamento e pluralizzazione che si adatterebbe meglio al XXIesimo secolo.

Per aprire una simile prospettiva, tutti noi dobbiamo esser coinvolti.

Tutte queste persone che hanno accolto con entusiasmo i migranti, sapranno sostenere i crescenti attacchi dai diritti politici ed i ritorni di fiamma che inevitabilemente ci saranno nei prossimi mesi?
Possiamo comunicare che l’austerità e la precarietà siano in stretta relazione con la competizione e la divisione razziale? E saremo capaci di sviluppare processi di solidarietà e lotte comuni? Siamo pronti e desiderosi non semplicemente di “integrare” i migrant, i ma anche di permettere ed incoraggiare cambiamenti più radicali che re-allineeranno le nostre stesse vite?

Carichi di queste domande, percorreremo le rotte di fughe e migrazioni nelle prossime settimane. A fine Ottobre iniziamo con un mini-bus come infrastruttura mobile e flessibile di supporto ed informazione nei Balcani: per dare supporto nei casi urgenti ma soprattutto per raccogliere e diffondere informazioni e per mostrare una presenza contro le “forze di sicurezza”. Il progetto del bus coinvolgerà una rete di attivisti che forniranno, su base regolare, reports aggiornati in quasi tutti i punti di attraversamento dei confini e nei punti di interesse lungo la rotta tra l’Egeo e la Scandinavia. Questi reports saranno diffusi a coloro che ne hanno bisogno lungo il percorso.

In questo modo, vogliamo contribuire ad aprire un cammino lungo una nuova Europa- per coloro che stanno arrivando così come per noi stessi.

L’Europa è in movimento, l’Europa ha bisogno di muoversi – Moving Europe!

 Forschungsgesellschaft Flucht & Migration

bordermonitoring.eu

 Netzwerk Welcome to Europe

Il progetto “Moving Europe”, con in focus sul bus informativo mobile così come sulle nuove hotline informative di Welcome to Europe, è stato fondato da Medico International.

Links utili:
http://moving-europe.org
live.w2eu.info
Pagina FB WElcome to Europe