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da Il Sole24ore dell'11 settembre 2007

L’Europa bacchetta l’Italia su immigrati e zingari. Per Ferrero 140mila rom si possono integrare

di Claudio Tucci

«Bisogna avere il coraggio virile di dire all’opinione pubblica che i 140mila rom presenti in Italia si possono integrare». Lo ha detto il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, al tremine dell’incontro, a Roma, con il vicesegretario generale del Consiglio d’Europa Maud De Boer Bouquicchio, sulle politiche a favore dei rom, degli immigrati e dell’infanzia. E sulla politica dell’integrazione, specialmente sul tema dei rom, dei sinti e dei camminanti, anche l’Europa muove rilievi all’Italia, per quel che riguarda il problema dell’inadeguatezza dei campi rom, per quello dello sgombero forzato e degli alloggi permanenti. «Il Consiglio d’Europa – ha detto Maud De Boer Bouquicchio – ha a cuore il tema dei diritti umani». E c’è in Italia, come in altri Paesi, un problema di raccordo delle competenze tra gli organismi centrali dello Stato e quelli locali. Bouquicchio ha, poi, sottolineato la necessità di una modifica della legge del 1999 sulle minoranze linguistiche in Italia che non fa riferimento appunto ai rom.

«Il Consiglio d’Europa ha ragione», ha sottolineato Ferrero, evidenziando come siano stati avviati i primi interventi in tema. Con una direttiva sono individuati gli obiettivi generali, le priorità finanziabili e le linee guida generali in ordine alle modalità di utilizzo del Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati previsto nella finanziaria 2007. Il provvedimento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro la settimana. Si tratta di 50 milioni di euro già stanziati dei quali 3 milioni di euro saranno destinati al superamento dei campi in quattro esperimenti che interesseranno Roma, Padova, Torino e Milano. Un milione di euro sarà stanziato per progetti di inserimento scolastico dei bambini rom a Roma, Bologna, Napoli, Firenze e Milano.

Per Ferrero è necessario, poi, un raccordo tra ministero e i Comuni, tanto che il ministro nei prossimi giorni incontrerà i sindaci di diverse città italiane, Citato come modello d’intervento quello adottato dal comune di Pisa, dove 470 rom sono stati integrati e dove è stata attuata una politica di inserimento scolastico di tutti i bambini delle comunità cosiddette nomadi. Si tratta di un intervento, ha sottolineato Ferrero, che «non risolve il problema ma permette di segnare una direzione di marcia». Per il ministro, infatti, richiamando la sentenza della Cassazione (n. 34216/2007) sul carcere ai minori che delinquono, ha evidenziato come la sentenza non elimini il problema, considerato come «il recupero dei ragazzi che delinquono difficilmente può essere affidato al carcere». Secondo Ferrero, «il modo migliore per assicurare la sicurezza non è dilatare la platea della delinquenza, ma restringerla e intervenire con politiche di integrazione».

Il ministro ha quindi reso noto che è in atto una discussione con il ministro della Giustizia per «costruire percorsi alternativi, per evitare i due estremi: o metterli in galera e dimenticarsene, o lasciarli liberi e dimenticarsene.
Occorre invece accompagnare queste persone, vedere come farlo meglio di quanto avvenga oggi».

In questo modo, ha concluso Ferrero, si risparmierebbe anche denaro pubblico, visto che «il carcere costa molto: non c’è nulla che funzioni meno e che costi di più».