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L’UE si appresta a negoziare con la Libia sulle questione migratorie

Comunicato stampa

Durante la prossima riunione del 14 aprile, i ministri dell’interno dei venticinque paesi discuteranno della cooperazione con la Libia in materia d’immigrazione, sulla base delle conclusioni- che non sono state pubblicate- di una missione coordinata dalla Commissione europea che é stata fatta in questo paese alla fine del 2004.

Le nostre associazioni sono molto inquiete per quanto riguarda le prospettive di cooperazione dell’UE in materia d’immigrazione con un paese non aderente alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati e conosciuto per violare regolarmente i diritti dell’uomo, soprattutto quelli degli immigrati e dei rifugiati.

Siamo, allo stesso tempo, inquietati dalla prospettiva di un eventuale contesto officiale di discussione con la Libia a livello europeo, che rischierebbe di coprire le contestabili pratiche di espulsioni che sono regolarmente attuate dalle autorità italiane.
In effetti, tre volte in sei mesi, parecchie centinaia di « boat people » sono arrivati nell’isola di Lampedusa, in Sicilia, tra i quali dei potenziali rifugiati, che sono stati vittime di espulsioni collettive verso la Libia, in violazione del principio di non repressione.

Interpellata da un reclamo ,fatto da diverse ONG, contro le autorità italiane per queste gravi violazioni di princio che coinvolgono l’Europa, la Commissione, garante della legalità dell’Unione, ha risposto che non poteva intervenire perché non aveva « la competenza generale per quanto riguarda i diritti fondamentali ».Nonostante questo, l’UE, attraverso il Consiglio, s’accinge a portare avanti delle operazione di controllo dei flussi migratori in collaborazione con le autorità di un paese terzo, allo scopo di delegargli una parte di questo controllo, senza alcuna garanzia per i diritti e la sorte delle persone sottoposte a queste operazioni.

Le associazioni firmatarie :
. Domandano agli Stati Membri dell’Ue di soprrassedere a ogni decisione di cooperazione europea e bilaterale in materia d’immigrazione con la Libia e con tutti altri paese terzi, che non hanno una posizione chiara in matiera di protezione dei diritti fondamentali. La ratificazione e la messa in atto delle convenzioni internazionali che garantiscano la protezione dei diritti dell’uomo, come la convenzione di Ginevra, e l’accesso delle organizzazioni governamentali e non incaricate del controllo del rispetto dei diritti fondamentali sono a questo proposito un presupposto fondamentale.
. Invitano la Commissione, allo scopo di assicurare le condizioni di un dibattito contradittorio sull’opportunita di una coperazione migratoria, a rendere pubbliche le conclusioni della missione che ha organizzato in Libia
. Chiamano il Parlamento europeo a pronunciarsi, senza tardare, sull’opportunità di collaborare in questo campo con dei paesi terzi senza l’assicurazione che le norme che impegnano l’UE nel campo dei diritti fondamentali vi siano rispettate.

Act-Up Paris, France ; AEDH (Association Européenne pour la défense des droits de l’homme) ; AFVIC (Association des amis et familles victimes de l’immigration clandestine), Morocco ; Amnesty International, french section, France ; ANAFE (Association nationale d’assistance aux frontières pour les étrangers), France ; APDHA (Asociacion Pro Derechos Humanos de Andalucia), Spain ; Arbeitskreis Asyl Göttingen, Germany ; ARCI, Italy ; ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), Italy ; Cimade , France ; FIDH (Fédération internationale des ligues des droits de l’Homme) ; Forschungsgesellschaft Flucht und Migration e.V., Germany ; GISTI (Groupe d’information et de soutien des immigrés), France ; Hessischer Flüchtlingsrat, Germany ; ICS (Consorzio italiano solidarietà), Italy ; Komitee für Grundrechte und Demokratie, Germany ; Ligue des droits de l’homme, France ; Médecins du Monde, France ; Pateras de la vida, Morocco ; SOS-Racismo, Spain ; Statewatch, United Kingdom ; UFTDU (Unione Forense per la tutela dei diritti dell’uomo), Italy.