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L’Ungheria “tocca di nuovo il fondo” nel trattamento dei richiedenti asilo

Patrick Wintour, The Guardian - 10 febbraio 2017

Photo credit: Attila Volgyi/Xinhua / Barcroft Images

L’Ungheria è stata accusata di “aver toccato nuovamente il fondo” dopo l’annuncio di piani per trattenere tutti i richiedenti asilo in container navali vicino al confine con la Serbia.

Il governo del Primo Ministro Viktor Orban sostiene che la misura è necessaria per mettere in sicurezza i confini UE e scoraggiare i migranti provenienti dal Medio Oriente che vogliono entrare nel Paese dalla Serbia. Sono già state erette due recinzioni di filo spinato al confine con la Serbia e più di 600 soldati sono stati inviati a sorvegliarle.

Ma Amnesty International ha dichiarato che la misura è una chiara violazione delle leggi europee e della Convenzione sui Rifugiati.

Secondo l’agenzia di stampa AFP, i richiedenti asilo saranno tenuti in quattro basi militari lungo la recinzione, dove alloggeranno in baracche costruite con container navali. Ogni campo avrà posto per 150 persone, così riporta l’agenzia.

Il governo dovrà sottoporre la proposta al vaglio del Parlamento, che poi discuterà e voterà il provvedimento entro alcune settimane. La nuova misura implicherà il trasferimento di centinaia di richiedenti asilo ai campi di container.

La nuova norma verrà implementata solo finché durerà lo stato di emergenza dichiarato dal governo per via della migrazione di massa, che è tuttora in vigore.

Il portavoce capo del governo, Zoltan Kovacs, ha annunciato ad un incontro a Londra tenutosi in settimana che tutti i richiedenti asilo saranno trattenuti per l’intera durata della procedura di richiesta di asilo, piuttosto che rilasciarli in attesa di un verdetto definitivo.

Tuttavia, in seguito a nuove riunioni di governo, il capo di gabinetto di Orban, Janos Lazar, ha fornito ulteriori dettagli, dichiarando che tutti i richiedenti asilo presenti e futuri saranno trasferiti in campi di container in una cosiddetta “zona di transito” presso il confine, dove saranno trattenuti per l’intera durata della procedura di richiesta di asilo.

Gli appelli per l’asilo saranno condotti con il richiedente asilo collegato al tribunale in videoconferenza, invece che di persona.

La libertà di movimento delle persone sarà sospesa” ha detto Lazar. “Potranno solamente rimanere nel luogo designato. Questo luogo sarà il confine statale, dove saranno montati dei container capaci di alloggiare da 200 a 300 persone. I migranti dovranno aspettare lì una decisione vincolante riguardo le loro richieste.

Gauri van Gulik, vicedirettore di Amnesty International per l’Europa, ha commentato: “Radunare tutti gli uomini, donne e bambini che cercano asilo e detenerli per mesi in un campo di container è un altro passo dell’Ungheria verso il fondo riguardo i rifugiati e i richiedenti asilo.

Modificando un pugno di leggi per rinchiudere tutti i richiedenti asilo, il governo ungherese infliggerà loro un trauma non necessario che si andrà ad aggiungere alle sofferenze che coloro che cercano protezione hanno già patito. Il governo non ha dimostrato in nessun modo che la detenzione di ogni richiedente asilo sarebbe ragionevole, necessaria e proporzionata. La detenzione dovrebbe essere sempre l’ultima spiaggia e non una reazione impulsiva come in questo caso.

“Questo prova ulteriormente che l’UE deve opporsi fermamente al flagrante disprezzo ungherese per le leggi europee e internazionali.

I richiedenti asilo al momento non possono essere trattenuti nelle cosiddette “zone di transito” tra Ungheria e Serbia per più di quattro settimane, dopo di che devono essere ammessi nel Paese. La riforma in discussione eliminerebbe questo limite di tempo e introdurrebbe la detenzione obbligatoria per l’intera durata della procedura di richiesta asilo.

L’accesso alle zone di transito predisposte lungo il confine con la Serbia è già stato notevolmente ristretto, così sostengono i gruppi per la protezione dei diritti umani.

Ma Kovacs ha detto: “Quel che abbiamo visto in passato sono richiedenti asilo che hanno abusato della normativa legale ungherese ed europea. Invece di aspettare la decisione finale, si sono diretti in Germania e negli Stati nordici ed è impossibile impedire queste cose all’interno dell’area Schengen.”

Kovacs ha promesso che i richiedenti asilo avranno cibo ed educazione per i bambini durante la loro detenzione, aggiungendo che avranno la facoltà di tornare al proprio Paese di origine in qualsiasi momento.

Kovacs si è dimostrato riluttante nell’accordare accesso ai campi ai media internazionali, ma ha dichiarato che la determinazione a proteggere i confini è in crescita nel resto d’Europa, come ha dimostrato il recente summit europeo a Malta, e ha sfidato il resto dell’UE a spiegare come mai non si è schierata prima dalla parte dell’Ungheria.

La cancelliera tedesca Angela Merkel questa settimana ha annunciato piani per inasprire la procedura per i richiedenti asilo.