Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

L’Unione Europea e il diritto d’asilo

Una tesi di Nicola Leone, Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, Università di Bologna

In questa tesi ho cercato di fare un quadro organico di tutte le politiche europee che direttamente o indirettamente incidono sul diritto d’asilo.
Nel primo capitolo si parte dall’analisi di quegli strumenti di diritto internazionale che si pongono come punto di partenza obbligato per qualsiasi riflessione in merito all’asilo; in particolare, ci si riferisce alla Convenzione di Ginevra del 1951, la quale per la prima volta ha dato una definizione globalmente condivisa del rifugiato e del principio di non-refoulement, e alla CEDU che, tramite le sentenze della Corte di Strasburgo, ne ha ampliato l’ambito di applicazione. Ci si riferisce, poi, al processo che ha portato l’Unione europea a introdurre il diritto d’asilo fra le sue competenze.
Il secondo capitolo è dedicato all’analisi della normativa europea adottata fra il 1999 e il 2005, durante la prima fase di creazione del Sistema comune europeo d’asilo (CEAS), la quale si è prestata, e si presta, a numerose critiche.
Il terzo capitolo si occupa della dimensione esterna del diritto d’asilo, cioè di quelle politiche che coinvolgono Stati terzi nella gestione dei flussi migratori; in particolare, si pone l’attenzione al controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea, sottolineando il ruolo controverso dell’Agenzia per il controllo delle frontiere esterne (FRONTEX), e agli accordi di riammissione stipulati con Stati terzi nell’ambito dei Programmi di cooperazione e sviluppo e della Politica europea di vicinato.
Nell’ultimo capitolo si propone un’analisi complessiva di quelli che si prevede siano gli sviluppi di tutte queste politiche, concentrandosi in particolare sulle proposte di modifica degli atti normativi già adottati e sulle nuove proposte in tema di reinsediamento, le quali devono essere valutate congiuntamente al controllo sempre più efficace delle frontiere europee e all’applicazione sistematica del concetto di Stato terzo sicuro; si crea così un quadro sconfortante che dimostra come, agli obblighi internazionali e ad affermazioni di principio in merito al rispetto dei diritti umani fondamentali da parte dell’Unione europea, non corrisponda un’effettiva volontà di mantenervi fede.

Nicola Leone

L’Unione Europea e il diritto d’asilo