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L’Université libre de Bruxelles sostiene pubblicamente le rivendicazioni delle persone sans-papiers

Il Consiglio Accademico del 31 maggio si esprime sulla situazione dei sans-papiers in Belgio

Foto FB @OccupationPolitiques2021

Sono passati più di cento giorni da quando gruppi di persone sans-papiers hanno iniziato ad occupare alcuni luoghi emblematici, tra cui alcuni locali della nostra università sul Campus de la Plaine al Forum. Hanno organizzato diverse manifestazioni pacifiche e hanno ottenuto il sostegno di diverse organizzazioni, nonché di numerosi cittadini.

In continuità con la mozione del consiglio amministrativo del 19 maggio 2008, l’ULB, fedele ai principi del Libero Esame, della democrazia e della solidarietà, insiste affinché il dibattito sulla condizione dei sans-papiers in Belgio abbia luogo in tempi brevi, data la condizione preoccupante in cui si trovano i sans-papiers, in particolare nel contesto della pandemia Covid-19.

Si tratta di persone senza documenti, che risiedono in Belgio da 5, 10, talvolta 15 o più di 20 anni.
Queste persone, di cui la maggior parte lavorano e contribuiscono alla ricchezza del nostro paese, non beneficiano di alcuna protezione sociale, sono alla mercé dei datori di lavoro talvolta senza scrupoli, e vivono in una condizione di insicurezza permanente. Inoltre, il loro statuto irregolare li priva dell’assistenza sanitaria e priva le finanze pubbliche dei contributi tratti dal loro lavoro.

Le condizioni economiche di queste persone si sono aggravate in modo drammatico con la crisi sanitaria, molti di loro, impiegati nella ristorazione, nel settore alberghiero, delle pulizie o dell’edilizia, sono rimasti senza lavoro, senza disporre dei diritti di accesso alle misure compensative previste dal governo perché sprovvisti di uno statuto legale. Inoltre, ciò ha portato a una maggiore precarizzazione delle loro condizioni abitative.

Le loro rivendicazioni sono semplici: che le condizioni per la regolarizzazione vengano definite sulla base di criteri chiari e oggettivi, che quest’ultima sia automatica nel momento in cui i criteri vengano soddisfatti, e che una commissione indipendente controlli l’intero processo.

In questo contesto, l’ULB ha fatto appello al governo e in particolare al Segretario di stato per l’immigrazione e l’asilo, Samy Mahdi, affinché adotti una politica di accoglienza, coerente e dignitosa che faccia davvero eco alle rivendicazioni dei sans-papiers. Come avviene in atri paesi europei, il governo, a causa della pandemia, dovrà prolungare i titoli di soggiorno provvisori in vigore e proporre dei titoli di soggiorno provvisori validi per un anno, il tempo di attuare una chiara politica per la regolarizzazione.

Per concludere, l’ULB sostiene pubblicamente le rivendicazioni delle persone sans-papiers e riafferma il suo desiderio di continuare a sostenere l’occupazione politica dei luoghi.
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Aggiornamenti: L’union des sans papiers pour la Regularisation
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