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L’accoglienza dei rifugiati al di là dell’emergenza

Presentazione del Rapporto Annuale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati Anno 2010/2011

Il “Rapporto annuale del Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Anno 2010/2011”, presentato oggi a Roma, fotografa le attività di accoglienza realizzate dagli enti locali in collaborazione con le realtà di terzo settore, da oltre un decennio.

Il Rapporto, curato da Cittalia Fondazione Anci Ricerche, traduce in dati e analisi il lavoro sul campo dei 151 progetti territoriali di accoglienza dello SPRAR, con un focus su tutte le regioni italiane, che per la prima volta vengono descritte attraverso il confronto diretto tra i singoli contesti regionali di immigrazione e gli interventi del Sistema di Protezione.

Lo SPRAR è presente in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, con una copertura della quasi totalità delle regioni (unica eccezione la Valle d’Aosta). Il Lazio nel 2010 ha accolto il 57,8% dei beneficiari SPRAR ospiti nel Centro Italia; la Sicilia è la regione con il maggiore numero di persone accolte per il Sud e le Isole (46,2%), mentre Piemonte (23%) e Liguria (20,04%) lo sono per il Nord.

«Uno sguardo sulle dimensioni regionali permette di conoscere meglio i differenti territori italiani», commenta Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale dello SPRAR. «Consente a chi legge il nostro Rapporto di collocarsi in una posizione di osservazione privilegiata, acquisendo anche nuove chiavi di lettura per l’attualità del 2011, anno profondamente caratterizzato dall’arrivo di persone provenienti dal Nord Africa».

Nel 2011 lo SPRAR si è visto confermare la medesima composizione dell’anno precedente: una capacità di accoglienza di 3.000 posti che, pur con un bilancio molto positivo, ha comportato la chiusura delle attività del 2010 con una lista di attesa di almeno 2.500 persone.

«Nel corso del 2010 lo SPRAR ha accolto 6.855 richiedenti e titolari di protezione internazionale» specifica il Prefetto Angela Pria, Capo del Dipartimento Libertà civili e Immigrazione. «Per l’86,4% si è trattato di persone appartenenti alla categoria degli ordinari, mentre per il 13,6% sono stati casi di vulnerabilità. Numeri ampi certamente, ma sui quali si può fare ancora di più, destinando nuove risorse finanziarie che consentano di potenziare la capacità ricettiva dello SPRAR».

In risposta alla cosiddetta “emergenza Nord Africa” lo SPRAR nel 2011 ha messo a disposizione della Protezione Civile ulteriori 1.500 posti straordinari per ospitare richiedenti asilo provenienti dalla Libia. Inoltre tutti i protagonisti dello SPRAR si sono attivati per facilitare e rafforzare su piano nazionale e sui singoli territori le misure di accoglienza straordinaria coordinate dalla stessa Protezione Civile.

«L’anno che si sta chiudendo è stato particolarmente intenso, perché numerosi sono stati gli sforzi, a livello centrale come a livello locale, per garantire piena collaborazione e supporto alla Protezione Civile negli interventi di accoglienza» commenta Flavio Zanonato, Sindaco di Padova e delegato ANCI all’immigrazione. «Come SPRAR abbiamo contribuito con la nostra esperienza decennale e con due obiettivi prioritari: evitare la frammentazione dell’accoglienza e raggiungere quante più persone possibile secondo gli standard qualitativi a cui si attiene il Sistema di Protezione».

«E’ stato un anno impegnativo» conclude Zanonato, «ma ci ha consentito di dimostrare che lo SPRAR è un sistema in grado di rispondere alla quotidianità dell’accoglienza, come alla straordinarietà, sempre con il fine di facilitare le persone accolte a ’intraprendere percorsi di integrazione e di autonomia, senza poi gravare sui servizi locali, una volta ultimate le misure di accoglienza».