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L’emergenza cronica di Lampedusa

Interviste con Andrea Accardi (MSF) e la senatrice Chiara Acciarini

Come da copione, ecco ritornare l’emergenza sbarchi.
Un’ emergenza del tutto funzionale alla promozione di accordi segreti con la Libia sui rimpatri, all’ampliamento dei centri di detenzione in Sicilia ed in tutto il sud Italia.
È sempre bene ricordare che queste persone – alla ricerca di una migliore qualità della vita oppure per sfuggire da fame, guerra e miseria – non hanno altro modo di approdare in Italia se non attraverso le “carrette del mare”, a rischio della propria vita.
La chiusura delle frontiere e le scelte politiche sulla gestione dei flussi migratori (in tutta Europa) mette in pericolo la vita di moltissimi esseri umani, trasformando il mar Mediterraneo in un cimitero sommerso, un luogo teatro di innumerevoli naufragi, conosciuti e non.
Il vero nodo è che la legge sull’immigrazione Bossi Fini produce clandestini, irregolari e aumenta il lavoro nero.
Fino a quando non ci sarà una politica diversa sull’immigrazione, gli sbarchi continueranno ad essere definiti un’ emergenza e l’arrivo di alcune centinaia di persone sarà sempre considerata una invasione.

In questi ultimi mesi abbiamo assistito all’immediato respingimento verso la Libia di chi riusciva a sbarcare a in Sicilia. Rispetto agli arrivi di queste ore forse non dovremmo assistere allo scenario visto nell’ottobre 2004 e nel marzo di questo anno. Infatti, dopo la condanna del Parlamento europeo e della Corte europea per i diritti dell’uomo ora è la volta della Corte europea per i diritti umani. La Corte è intervenuta sospendendo delle espulsioni e, di fatto, condannando gli accordi tra Italia e Libia.

Sulla situazione a Lampedusa abbiamo intervistato Andrea Accardi, di Medici senza frontiere, organizzazione umanitaria presente nell’isola per seguire la situazione degli sbarchi. [ascolta ]

Sulla nuova emergenza e il pronunciamento della Corte europea abbiamo chiesto un commento a Chiara Acciarini, senatrice Ds. [ascolta ]