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tratto da globalproject.info

L’inferno di Cassibile: per quanto tempo ancora potranno girarsi dall’altra parte?

Intervista a Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo

Grazie all’articolo pubblicato sul sito del progetto Melting Pot Europa dal titolo: “Dalla Sicilia con orrore” vediamo emergere una realtà che si ripropone ogni anno sotto i nostri occhi: la barbarie delle condizioni di vita dei lavoratori stagionali, costretti a vivere in bidonville e baracche lavorando nei campi fino a 12 ore al giorno per 35 euro.

Quest’oggi la questione torna in auge grazie alla visita nelle bidonville di padre Alex Zanottelli, che ha dichiarato: “Mi vergogno di essere cristiano e di essere italiano”.
Una visita che ha portato alla luce ciò che si tenta di denunciare da anni: orari di lavoro improponibili (dalle otto alle dodici ore), condizioni di salute dei lavoratori gravissime ( i raccoglitori di patate sono costretti a lavorare con le gambe dritte o appena piegate, la schiena curva, e soprattutto devono lavorare utilizzando sempre entrambe le mani) ed infine, come se non bastasse, assenza completa di servizi igenico – sanitari e di possibilità di ricevere cure mediche.

Cosa si può affermare, dunque, davanti a questa situazione?

Si può affermare con forza che occorre abrogare al più presto la legge Bossi – Fini, ma per dire basta a questi orrori occorre una svolta immediata nelle politiche dell’immigrazione e della sicurezza, a partire dalla sostituzione di quei rappresentanti istituzionali che hanno applicato le leggi vigenti, già di per sè di carattere punitivo e intollerante, “senza un briciolo di umanità, concludendo senza il coinvolgimento del Parlamento accordi di polizia con i libici, disperdendo le persone entrate irregolarmente in Italia, comminando migliaia di espulsioni ingiustificate (in molti casi annullate dalla magistratura)”; come ci ricorda Fulvio Vassallo Paleologo.

Tutto questo senza mai dimenticare che questo è solo uno degli aspetti che tutti i giorni vediamo come effetto delle politiche dei governi fin qui in carica in merito alle politiche migratorie, che producono morte e disperazione.
Senza mai dimenticare che fino a quando non si producono situazioni, drammi, amplificati dai media del mainstream, coloro che dovrebbero intervenire di fronte ai veri problemi, alle reali barbarie della nostra civiltà, non alzano gli occhi dal loro piccolo mondo.
Si fanno avanti pretendendo solo visibilità mediatica e popolarità, intervenendo sempre nell’emergenza e mai agendo in nome della “prevenzione”, forti di un’ opinione pubblica sorda ai problemi di vita reali , costruita su frasi, concetti tanto ambigui tanto ridondanti. Impossibile, anche nel dibattito pubblico dell’attuale maggioranza di governo , dimenticare il concetto vigliacco di “superamento di Cpt”.
Ci si continua quindi a domandare a che punto si dovrà arrivare: quanti morti, quante situazioni disperate, quante rivolte nei Cpt dovranno esserci, prima che qualcuno smetta di guardare dall’altra parte.

Ascolta l’intervista a Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo a cura di Federica Pennelli della redazione di Global Project.
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