Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

La Corte Europea dei diritti umani boccia l’accordo Italia-Libia sull’immigrazione

Comunicato stampa delle senatrici Tana De Zulueta e Chiara Acciarini

Il 10 maggio 2005 la Terza Sezione della Corte europea dei Diritti dell’Uomo, con sede a Strasburgo, ha sospeso l’espulsione di undici migranti giunti a marzo a Lampedusa.

La Corte ha emesso un provvedimento d’urgenza sulla base dell’articolo 39 del suo regolamento in cui indica al governo italiano che, “nell’interesse delle parti”, “non deve espellere” undici ricorrenti tra i migranti giunti a Lampedusa.

La decisione della Corte accoglie il ricorso urgente presentato il 1° aprile da un team di avvocati capitanati dall’avvocato Anton Giulio Lana a nome di 79 migranti.

“La decisione della Corte europea dei Diritti umani di ieri”, dichiarano le sen. Tana de Zulueta (Verdi) e Chiara Acciarini (DS), le uniche parlamentari a recarsi nel centro di accoglienza di Lampedusa nei giorni delle espulsioni in Libia, “che blocca le espulsioni di questi 11 migranti dimostra come le espulsioni sommarie attuate più volte dal governo italiano avvengano al di fuori della legalità e delle norme internazionali sul diritto d’asilo, come ripetutamente denunciato dall’ACNUR e da associazioni come Amnesty International ed il CIR”.

“E’ la prima volta che uno stato europeo viene sanzionato per espulsioni verso un terzo paese, qual è la Libia, che non sia quello di origine dei migranti. Dopo la condanna delle espulsioni da parte del Parlamento europeo, la Corte, le cui decisioni sono vincolanti per l’Italia, ha effettivamente bocciato l’accordo tra Italia e Libia, peraltro mai reso pubblico”.