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da Il Piccolo di Trieste del 19 febbraio 2008

La Minerva ha perso la gestione del Cpt

Ufficializzato dalla Prefettura di Gorizia l’esito del bando d’appalto: ha vinto il Consorzio Connecting People di Trapani

Più staccate in graduatoria la Croce verde gradiscana e l’impresa Adok di Aiello.

Gradisca. Cambio della guardia nella gestione del Centro di permanenza temporanea e accoglienza per clandestini di Gradisca: è infatti definitiva l’aggiudicazione dell’appalto al Consorzio Connecting People di Trapani. L’impresa siciliana, aderente a Confcooperative – l’associazione delle coop di ispirazione cattolica – sarà dunque l’ente incaricato dei servizi interni al Cpta di Gradisca per il triennio 2008-2010. Succede alla cooperativa goriziana Minerva, che ha gestito la struttura sin dalla sua attivazione, avvenuta nel marzo del 2006. Lo ha stabilito la Prefettura di Gorizia, che con una comunicazione ufficiale diramata ieri alle ditte partecipanti ha confermato l’esito provvisorio della gara svoltasi nelle scorse settimane. Il placet definitivo ora spetta al ministero dell’Interno.
Nell’atto della Prefettura non si fa menzione di un’eventuale estensione dell’incarico di gestione anche al nascituro Cid, il centro di identificazione per richiedenti asilo da 150 posti che sta sorgendo sempre nell’area della ex caserma Polonio. Dopo l’apertura delle buste, il gruppo cooperativo di Trapani (che nella città siciliana gestisce il locale centro immigrati) guidava la graduatoria con 80.10 punti, staccando in maniera piuttosto netta sia l’attuale gestore, la coop goriziana Minerva, attestatasi sui 60.20, sia gli altri due soggetti regionali che hanno partecipato all’appalto: l’onlus Croce Verde gradiscana (39.20 punti) e l’impresa Adok di Aiello del Friuli (35.40).
L’esito della gara sino a questo momento era rimasto ufficioso, dal momento che la Prefettura di Gorizia, come da procedura, aveva richiesto ai soggetti interessati la documentazione completa relativa alle offerte in maniera da riservarsi la decisione definitiva dopo un esame più approfondito. Stesso iter si era verificato nel dicembre 2005, quando proprio la Croce Verde gradiscana – inizialmente in testa alla graduatoria – venne eliminata d’ufficio «per non avere fornito sufficienti garanzie sull’offerta presentata». Questa volta l’epilogo è stato diverso: nessun colpo di scena rispetto alla fase preliminare.
L’offerta della Connecting People è stata giudicata congrua con un prezzo richiesto di 42 euro al giorno per ciascun ospite del Cpta. A quanto si era potuto apprendere in via ufficiosa, l’offerta economica di Minerva era stata di 69 euro (al ribasso rispetto al primo biennio di gestione, a quota 75), 65 quella della Croce Verde e 40 quella della Adok. In ogni caso, secondo il regolamento, la valutazione economica sarebbe pesata sulla decisione della Prefettura per circa il 30%, mentre la discriminante tecnica (ovvero la qualità e completezza dei servizi offerti) ha pesato sull’aggiudicazione per il rimanente 70%.
Alla luce dell’esito della gara, cresce inevitabilmente l’apprensione per i lavoratori della coop Minerva che ha gestito i servizi interni al Cpta per un biennio e che era stata poi prorogata in attesa del responso definitivo del bando.
Oggi, intanto, il sindaco di Gradisca Franco Tommasini comparirà nuovamente davanti al gup del Tribunale di Gorizia per la vicenda della divulgazione dei progetti.
Luigi Murciano


Apprensione tra i 57 occupati alla ex Polonio La coop: «Noi non possiamo ricollocarli»

All’arrivo a Gradisca della Connecting People, che ne sarà degli operatori della Minerva impiegati nel Cpta di via Udine? Ieri la domanda se la sono posta in molti, primi tra tutti i lavoratori dell’impresa di Savogna. A decidere del loro futuro sarà la cooperativa trapanese che, da voci non ufficiali, in sede d’asta ha allegato alla domanda di partecipazione all’appalto 500 curriculum.
Per avere una risposta al quesito, una telefonata alla cooperativa trapanese non è stata sufficiente. Con modi gentili una signorina si è fatta lasciare un numero di telefono, poi è stato silenzio. In attesa che dalla Prefettura venisse stabilito il nome del vincitore della gara, lo scorso mese Minerva ha rinnovato per la seconda volta i contratti del personale impiegato nel centro di prima accoglienza e di permanenza temporanea e lo ha fatto siglando un accordo a tempo indeterminato.
Come ha però spiegato ieri il presidente della cooperativa di Savogna, Adriano Ruchini, il contratto non li lega alla Minerva: «In base alla legge 163 – ha detto – è comunque previsto il passaggio da un’azienda all’altra, ma i curriculum presentati da Connecting people lasciano presupporre che la cooperativa siciliana voglia impiegare personale proprio. È quindi lecito pensare che i nostri dipendenti non rimarranno a lavorare nella ex caserma Polonio. Per quanto ci riguarda, alcune persone entreranno nei nostri organici, ma per il resto, non abbiamo né modo né motivo per assorbire tutto il personale». La questione, già di per sé complicata, è resa ancor più difficile dal fatto che i candidati, prima di poter entrare nel Cpta, devono ricevere il placet della Prefettura. La Connecting people potrà assumere i suoi candidati solo dopo il nulla osta dei rappresentanti del Governo.
In attesa di conoscere le intenzioni del consorzio trapanese, ieri da pizza Vittoria hanno fatto sapere che, comunque, la Prefettura di Gorizia cercherà di agevolare i lavoratori. Ieri all’interno dell’ex caserma Polonio erano presenti 98 ospiti. Il personale complessivamente impiegato nei tre turni è di 40 persone e sale a 57 se si aggiungono i ruoli amministrativi.
«Anche se confrontando le offerte fatte per Gradisca e Trapani ci chiediamo come i nostri concorrenti possano sopportare qui un servizio maggiore a un costo minore rispetto a quello da loro offerto in Sicilia, non contesteremo la decisione della Prefettura. Quel che è certo è che la struttura di via Udine è una polveriera e va gestita con attenzione. Per quanto ci riguarda siamo felici di aver potuto servire il territorio e lo Stato per due anni» ha commentato Ruchini.
Stefano Bizzi


Nessuna minaccia rivolta a Ruchini: il giudice assolve Bettoli
Oggi il sindaco Tommasini dinanzi al gup.

Il placet definitivo spetta adesso al ministero dell’Interno.

Il giudice monocratico di Udine Claudia Missera ha assolto con la formula «perchè il fatto non costituisce reato», Gian Luigi Bettoli, presidente di Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia.
Bettoli era accusato di minaccia aggravata nei riguardi del presidente della Cooperativa Minerva, che gestisce il Centro di permanenza temporanea di Gradisca d’Isonzo, Adriano Ruchini, che lo aveva denunciato per un episodio avvenuto nel dicembre 2005.
Nell’udienza di oggi è stato ascoltato lo stesso Ruchini, che nei mesi scorsi aveva rimesso la querela; la remissione non era stata accettata da Bettoli che, difeso dagli avvocati Giulia Bevilacqua e Teresa Fini di Pordenone, ha denunciato Ruchini per calunnia.
Il procedimento che ha portato Bettoli dinanzi al giudice monocratico si ricollega ai fatti relativi alla gestione del Cpt di Gradisca, il cui appalto era stato assegnato nel 2005 alla Cooperativa Minerva. Nel dicembre di quell’anno Bettoli si incontrò con Ruchini su richiesta della stessa Minerva, che da poco aderiva a Legacoop Fvg, presente anche un rappresentante dell’Agci, l’altra centrale cooperativistica cui aderisce Minerva.
Durante l’incontro, Ruchini avrebbe chiesto a Bettoli di bloccare le previste manifestazioni dei movimenti pacifisti contro il Cpt. Stando invece all’accusa, il presidente di Legacoopsociali Fvg avrebbe minacciato il presidente di Minerva che, successivamente, aveva denunciato Bettoli «per minacce di omicidio aggravate dall’associazione con i disobbedienti di Luca Casarini».
Reato per cui nell’udienza precedente il pm Cian aveva chiesto la derubricazione in minacce semplici per l’insussistenza del collegamento con i disobbedienti di Luca Casarini.
Intanto oggi, sempre per fatti legati al Cpt, è prevista la seconda udienza preliminare che vede imputati il sindaco di Gradisca Franco Tommasini, un’impiegata del Comune e cinque rappresentanri dei movimenti contro il Cpt per rilevazione di notizie di cui sia stata vietata la divulgazione. Si tratta in pratica di foto dei progetti del costruendo Centro immigrati diffusi in vari siti internet e poi ripresi dai quotidiani locali.
Il pm Carlotta Franceschetti ha già chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati, mentre i difensori il proscioglimento. Il gup Vicinanza dovrà accertare se i documenti in possesso del Comune erano stati classificati come riservati.