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La Procura di Trapani accusa i soccorritori. La Iuventa: “Questa è una dichiarazione di guerra alla solidarietà”

Dopo più di tre anni di indagini, la Procura di Trapani ha formalizzato accuse pesantissime nei confronti di comandanti, capimissione, equipaggio e legali rappresentanti di 3 organizzazioni (Jugend Rettet – Iuventa, Medici senza frontiere e Save the Children) per un totale di 21 persone accusate di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“. Tutte le accuse si riferiscono ad operazioni di salvataggio svoltesi tra il 2016 e il 2017, quando al Viminale sedeva Minniti e il governo Gentiloni firmava l’accordo Italia-Libia.

Dall’inchiesta sono state stralciate le posizioni della comandante della Iuventa Pia Kemp e di don Mussie Zerai, il prete attivista eritreo accusato di essere tramite tra gruppi di migranti in fuga dalla Libia e i soccorritori.

Le decisioni della magistratura – replica Medici senza frontiere – allungano l’elenco dei numerosi tentativi di criminalizzare il soccorso in mare, che a oggi non hanno confermato alcuna accusa, ma che insieme alle ciniche politiche dell’Italia e dell’Europa hanno pericolosamente indebolito la capacità di soccorso nel Mediterraneo centrale, al drammatico costo di migliaia di vite umane“.

Tra gli accusati molti sono membri dell’equipaggio della nave tedesca Iuventa. La reazione che giunge da Berlino è quanto mai decisa: “Questa – denunciano – è una dichiarazione politica di guerra, con l’intenzione di criminalizzare la migrazione e la solidarietà con conseguenze mortali: la gente muore quando potrebbe essere salvata!“.

Noi combatteremo – continuano i membri della crew – perché questo è un processo politico. Non si tratta di noi, si tratta della mortale politica di chiusura dei confini dell’Unione Europea, la quale continua a negare sistematicamente il diritto alla vita alle persone“.

Abbiamo bisogno del vostro sostegno ora più che mai, poiché il corso e l’esito di questo processo dipenderà soprattutto dai media e dall’opinione pubblica“, conclude l’equipaggio.

La ricostruzione nel video di Forensic Oceanography and Forensic Architecture del 2018

Dalla fine del 2016 una crescente campagna di delegittimazione e criminalizzazione ha preso sistematicamente di mira le ONG impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso. Il 2 agosto 2017, la nave Iuventa della ONG tedesca Jugend Rettet, è stata sequestrata dalla magistratura italiana con il sospetto di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” e collusione con gli scafisti durante tre diverse operazioni di salvataggio: la prima il 10 settembre 2016, la seconda e la terza il 18 giugno 2017. Il sequestro è arrivato solo pochi giorni dopo che la ONG, insieme a diverse altre, aveva rifiutato di firmare il “codice di condotta” dell’allora ministro degli Interni Minniti che avrebbe pericolosamente limitato le loro attività.

Il video offre una contro-inchiesta rispetto alla versione delle autorità italiane su questi tre episodi e una confutazione delle loro accuse.

– Per maggiori informazioni sul caso e sulla storia di Iuventa è attivo un sito web: https://iuventa10.org