Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

La campagna Lesvos calling a Trieste in supporto delle realtà solidali

Da diverse città del nord est un appello alla solidarietà attiva

Photo credit: Linea D'Ombra ODV

La situazione sul confine orientale in Friuli-Venezia Giulia è diventata sempre più complessa e difficile per le persone in transito; dopo aver valicato a piedi diversi confini militarizzati della regione balcanica, essere stati braccati dalle polizie di frontiera, aver subito violenze e respingimenti, le persone arrivano stremate e malconce a Trieste. Sui corpi, piedi e volti i segni della durezza di questo cammino.

Gli arrivi in termini numerici sono costanti, ma per qualsiasi città europea non dovrebbero rappresentare alcun problema di accoglienza e di ricettività. Ma Trieste, in questi anni, ha visto progressivamente un taglio considerevole dei servizi di bassa soglia, al contrario sono invece aumentate le pratiche di controllo del confine e di marginalizzazione.
Le persone migranti sono gli indesiderati del ventunesimo secolo, sono l’emblema delle ingiustizie sociali, delle guerre e delle disuguaglianze provocate dal neoliberismo, utilizzati dalla propaganda e pretestuosamente, in un periodo di emergenza sanitaria, indicati dalla città indifferente come i nuovi untori.
Il crocevia della loro presenza è piazza della Libertà, il luogo più prossimo alla stazione. Da qui la “rotta balcanica” per loro diventa rotta europea.

Ad alleviare le ferite delle persone in transito e denunciare gli abusi che subiscono sono attive due realtà sociali triestine: l’associazione Linea d’Ombra e il gruppo di giovani medici e infermieri – prevalentemente mediche e infermiere – Strada Si.cura.

Nel nostro intervento sulle diverse rotte migratorie abbiamo conosciuto le loro attività recandoci in più occasioni in piazza della Libertà dove li abbiamo visti all’opera nel minuzioso lavoro di cura e assistenza, distribuendo beni di prima necessità, fornendo informazioni utili. La piazza da non luogo è diventata un “punto di vista politico e umano sulla città e sul confine“. La piazza del mondo, la piazza della cura.

In questi ultimi mesi la situazione è ulteriormente peggiorata, il carico di lavoro e pressione è maggiore per via della disinformazione e delle provocazioni dell’estrema destra, del maltempo e dell’abbassarsi delle temperature. Le persone in transito necessitano di cure, vestiti, ripari temporanei, assistenza legale, relazioni amichevoli. Le associazioni stesse hanno bisogno di supporto.

Vogliamo perciò raccogliere una richiesta di sostegno per essere a Trieste a contribuire alle loro attività, organizzando dai nostri territori una presenza che sappia sostenere in modo concreto questo fondamentale presidio sociale e politico di cura e denuncia.

Per contattarci ed avere informazioni sulle attività:
Bolzano: [email protected] – 335.7318167
Marghera (VE): [email protected]
Padova: [email protected] – 346.6178011
Schio (VI): [email protected] – 370.3380056
Trento: [email protected] – 328.9173733
Treviso: [email protected] – 348.5188652
Venezia: [email protected]
Vicenza: [email protected]

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento
Dopo il viaggio conoscitivo a ottobre 2019 a Lesvos e sulla Balkan route, per documentare e raccontare la drammatica situazione sull'isola hotspot greca e conoscere attivisti/e e volontari/e che si adoperano a sostegno delle persone migranti, è iniziata una campagna solidale lungo la rotta balcanica e le "isole confino" del mar Egeo.
Questa pagina raccoglie tutti gli articoli e il testo di promozione della campagna.
Contatti: [email protected]