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La carovana #overthefortress salpa dal porto di Ancona

La partenza e la prima assemblea in nave

La partenza della March #Overthefortress
Arriviamo ad Ancona in piazza Kennedy, un po’ frastornati.
Siamo scesi di corsa dal pullman su cui viaggiavamo e abbiamo dovuto scaricare velocemente zaini, striscioni, acqua, gazebo, borsoni di scarpe e indumenti per bambini. Abbiamo riempito 4 furgoni di aiuti umanitari, il resto del materiale per mancanza di spazio ma non di volontà ha viaggiato con noi.
Siamo tra i primi gruppi ad arrivare ma piano piano la piazza si riempie sempre di più.
Da Roma, Palermo, Firenze, Milano, Torino, Brescia, poi ci siamo noi che arriviamo da Padova, Marghera, Venezia, Verona, Trento, Treviso, e Vicenza. Ad aspettarci ci sono già gli attivisti di Ancona, Jesi, Fano e Senigallia.
Iniziamo a distribuire le pettorine che ci accompagneranno per tutta la marcia e dopo aver risolto alcuni “imprevisti” problemi coi biglietti, ci muoviamo verso la conferenza stampa, davanti all’ingresso del porto.
Siamo tanti, macchie arancioni dietro ad alcuni striscioni. “Freedom! Not Frontex”, “Escape is a right, welcome is a duty, Refugees Welcome”; People before borders, safe passage now”. Spieghiamo ai giornalisti cosa spinge 300 persone a imbarcarsi e viaggiare in mare per 16 ore, per poi continuare la marcia via terra fino a Idomeni.
Vogliamo portare la solidarietà concreta ai migranti che si trovano bloccati ad Idomeni e denunciare con forza l’accordo Eu-Turchia, per questo durante la conferenza stampa strappiamo simbolicamente il testo.
ph.tinafasan-05.jpg (foto Tina Fasan)

From Italy to Greece This isn’t our Europe
Questa carovana è uno spazio pubblico che è stato riempito oltre l’orlo dalle decine e decine di telefonate ed e-mail di persone che da tutta Italia ci hanno chiamato per partecipare, da tutti quelli che in questi giorni hanno riempito di aiuti umanitari i nostri punti di raccolta, da tutti coloro che in questi 10 giorni ci hanno fatto donazioni sul nostro crowdfounding.
Riusciamo finalmente a salire in nave, 10 piani, ci viene dedicato il decimo dove per un paio di ore ci riposiamo – molti sono svegli dal giorno precedente – ma le cose da fare sono tante e bisogna organizzarsi, dividersi in gruppi ed essere il più precisi possibile.
Il gruppo è variegato si va dai 18 ai 70 anni, tutti con specificità diverse ma con lo stesso scopo.
Ci si conosce così su un pontile, nel frattempo arrivano anche le notizie di chi già si trova ad Idomeni: 14 sono i pullman che sono arrivati al campo per trasferire i migranti in un centro di ricollocamento, molti sono quelli che tra stanchezza e esasperazione decidono di voler andare via, un buon numero ma non troppi. Ancora però nessuna forzatura da parte della polizia, anche se già da settimane sta invitando i migranti ad andarsene o a collaborare allo spostamento.
ph.valeriatinti-08.jpg (foto Valeria Tinti)
Ci passiamo parola, alle 18 tutti sul ponte 10 per la prima assemblea della marcia, sistemati come riusciamo al riparo dal vento la segreteria organizzativa dal megafono spiega il programma per i prossimi giorni e sottolinea la delicatezza della distribuzione degli aiuti umanitari per il giorno successivo: dovremo capire bene insieme ai volontari greci che conosciamo e agli attivisti di #overthefortress che già si trovano al campo come gestire questa attività. Fondamentale sarà il ruolo dei mediatori culturali. Poi un giro di interventi, il centro Baobab di Roma, il Forum Antirazzista di Palermo, Carovana Migranti di Torino, Adl Zavidovici di Brescia e il team di operatori legali che hanno presentato il loro lavoro d’inchiesta sull’accordo Eu-Turchia che si chiude con le parole degli attivisti di IL Norimberga che hanno deciso di fare il viaggio insieme a noi.
A Idomeni ci raggiungeranno anche un gruppo di militanti della Federazione dei Giovani Verdi Europei, in 25 tra Austria, Germania e Repubblica Ceca.
Tutti quanti hanno espresso la volontà di aderire anche alla giornata del 3 aprile secondo appuntamento dell’agenda di mobilitazione contro i confini, al quale anche la campagna #overthefortress aderisce.
ph.yaminemadani-01.jpg (foto Yamine Madani)
L’organizzazione continua con la divisione in gruppi di lavoro: allestimento dello spazio con gazebi dove forniremo wi-fi , attività per bambini, comunicazione e aggiornamento delle nostre piattaforme con le ultime notizie, fotografi, traduttori e informatori legali. Dal momento dello sbarco avremo poco tempo e dovremo essere pronti ed efficaci.
Finita l’assemblea cerchiamo posto per dormire e mangiamo un boccone, domani la giornata sarà lunga e la sveglia suonerà presto, sbarchiamo alle 8. Ora greca o ora italiana?

Samantha, Barbara e Sara, redattrici di Melting Pot e attiviste di #overthefortress

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