Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Piccolo di Trieste del 29 gennaio 2007

La commissione De Mistura promuove il Cpt ma chiede la rimozione delle sbarre

Parere positivo dopo il sopralluogo

Gradisca. La commissione De Mistura promuoverà oggi il Cpt di Gradisca. Ma senza le sbarre.
Secondo le indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, sarà questa l’indicazione più significativa riguardante il centro immigrati di Gradisca nella corposa relazione che l’organismo, voluto dal Viminale per monitorare il funzionamento dei Cpt italiani, dovrebbe approvare già nella giornata odierna per poi consegnarla al ministro dell’Interno Giuliano Amato. La struttura di permanenza temporanea figura infatti fra quelle che hanno riscosso un parere sostanzialmente positivo, al pari del suo «gemello» di Bari e – un po’ a sorpresa – di due centri spesso al centro di contestazioni e perplessità come quello milanese di via Corelli e quello di Lampedusa, che saranno interessati da altri correttivi ma confermati dall’esecutivo.
Il Centro di permanenza temporanea gradiscano di ultimissima generazione sarebbe stato stato definito «fuori dal comune» proprio per la sua funzionalità ed in particolare ne sarebbe stata apprezzata la professionalità degli operatori che lo gestiscono. Unica contestazione, quella a sbarre e grate che lo rendono troppo simile ad una struttura penitenziaria.
Pollice verso invece per i Cpt di Torino, Bologna, Caltanissetta, Siracusa e Ragusa e per il centro di identificazione per richiedenti asilo di Bari.
La commissione proporrà interventi radicali su circa la metà delle strutture visitate anche in vista dell’ormai imminente riforma della Bossi-Fini che il ministro per la solidarietà sociale Ferrero ha annunciato entro febbraio. Tre i tipi di provvedimento: la chiusura e ricostruzione con altri criteri; il cambio di gestione dovuto a carenze nel trattamento degli ospiti; e infine la semplice ristrutturazione.
Potrebbe essere questo il caso di Gradisca: via sbarre, grate e filo spinato, nell’ottica di arrivare all’«umanizzazione» e «superamento» dei Cpt che stanno a cuore all’Unione e che potrebbero «retrocedere» il Cpt a centro di accoglienza. Da 17 milioni di euro.
l.m.