Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

La crisi economica legata al Covid mette a rischio i permessi di soggiorno, i ricongiungimenti familiari e le richieste di cittadinanza italiana

L'appello del Comitato Nazionale Italo Pakistano (CNIP) alle istituzioni. Serve una moratoria sul requisito del reddito

Il 2020 è stato un anno pieno di sfide e difficoltà per molti. Infatti, da quando è iniziata la pandemia moltissime attività ritenute non essenziali hanno dovuto chiudere o sospendere temporaneamente la produzione. Moltissimi lavoratori sono finiti in cassa integrazione ed altri hanno perso il lavoro. Tutto questo ha avuto un impatto significativo sul loro reddito annuale. Se per un italiano la caduta del reddito personale crea impoverimento, con conseguenti difficoltà economiche per la sua famiglia, per un cittadino straniero c’è un ulteriore motivo di preoccupazione legato soprattutto al rinnovo del permesso di soggiorno, ma anche alla procedura del ricongiungimento familiare o a quella della richiesta della cittadinanza.

Sappiamo infatti – afferma il CNIP – che un requisito fondamentale per il buon fine di tutte queste pratiche è dimostrare di avere un regolare contratto di lavoro ed un reddito annuo superiore ad un certo livello definito dalla legge.

Il timore è che non avendo potuto lavorare, moltissimi stranieri non riescano a raggiungere la quota minima di reddito per avere il permesso o per perfezionare le altre pratiche ricordate.

Il Comitato Nazionale Italo Pakistano vuole pertanto invitare il governo ed il parlamento a trovare una soluzione a questo grave problema, ad esempio ritenendo valido il reddito del 2019, ossia il reddito dell’anno immediatamente precedente a quello pandemico.

Sperando che questo problema sia già all’attenzione delle autorità italiane – conclude il Comitato – facciamo loro appello perché sia affrontato in tempi utili ad evitare agli stranieri interessati inutili ulteriori sofferenze.