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Tratto dal sito www.ilo.org

La discriminazione nel mondo del lavoro: un caso europeo

I documenti sui risultati della ricerca Oil

L’Organizzazione internazionale del Lavoro (OIL), ha
presentato il rapporto finale della ricerca « La discriminazione dei lavoratori immigrati
nel mercato del lavoro in Italia ».
I risultati dell’indagine evidenziano nel contesto italiano un tasso di discriminazione
cumulata nei confronti dei lavoratori extra-comunitari presi in esame pari al 40,9% rispetto
agli italiani.
Lo studio, organizzato nel 2002 e condotto nel corso del 2003, è stato affidato all’OIL
dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e condotto dal Forum internazionale ed
europeo di ricerche sulle migrazioni (FIERI) di Torino con la consulenza tecnica del
Programma internazionale delle migrazioni dell’OIL.

Sintesi dei principali risultati della ricerca

Come in altri Paesi in cui è stata effettuata, applicando la stessa metodologia sviluppata
dall’OIL, la ricerca italiana era indirizzata a rilevare eventuali discriminazioni
nell’assunzione di personale appartenente alle minoranze immigrate rispetto ai
nazionali e prevedeva che attori nazionali e immigrati con identiche caratteristiche
rispondessero agli stessi annunci di lavoro.
I risultati della ricerca in Italia consentono di affermare che certamente sono
documentabili episodi di discriminazione verso i giovani marocchini semi qualificati e che
non si tratta di casi estremi o sporadici : il maggior caso di trattamenti discriminanti (26,6%)
si verifica già nella prima fase, quella della semplice presentazione della candidatura.

Nella seconda fase – l’invito per un colloquio – è sceso all’11,6% e nella terza fase si è ridotto al
2,6% a dimostrazione del fatto che chi intende discriminare lo fa quasi sempre al primo
contatto.
Se distinguiamo i risultati a seconda delle città in cui si sono svolte le prove – Torino,
Roma e Napoli – la discriminazione sembra distribuirsi in modo abbastanza omogeneo con
un tasso rispettivamente pari al 43,2%, 45,7% e 33,7%.
Per quanto riguarda i settori del mercato del lavoro esaminati l’edilizia registra il più basso
tasso di discriminazione (31,3%), mentre i settori dell’industria e dei servizi si equivalgono
con quasi il 42%.

Dalla ricerca sul campo sembra siano proprio i lavori di servizio nella
ristorazione (52,2% di discriminazione netta rispetto al 33,8% del commercio e al 36,7% di
altri servizi) – attività che richiedono contatto con la clientela – a presentare maggiori
difficoltà per i marocchini. Poiché molti posti di lavoro a Roma si riferivano proprio a tali
professioni, è possibile che questo abbia fatto salire il tasso di discriminazione.

I risultati a seconda delle caratteristiche delle imprese (piccola, media e grande) vanno
esaminati con cautela in quanto è stato difficile durante la ricerca individuarne con precisione
le dimensioni. Tuttavia, nel caso di Torino, è stato possibile verificare una minore
propensione alla discriminazione da parte delle imprese medio-grandi (26,7%). Ciò è
probabilmente dovuto alle procedure differenziate di selezione del personale : la maggiore
discriminazione nelle piccole imprese si può spiegare anche con il fatto che il selezionatore
quasi certamente è destinato a lavorare fianco a fianco del nuovo assunto e quindi esprime il
suo orientamento discriminatorio.
Nelle grandi, invece, le procedure più standardizzate
eviterebbero quanto meno che il candidato straniero venga respinto al primo contatto.

Per ulteriori informazioni :
OIL • Via Panisperna 28 • 00184 Roma
OIL Roma – Fabien Rollinger, tel. 066784334 [email protected]
OIL Ginevra – Cristiana Falcone, tel. 0041227996158 [email protected]