Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Servizio immigrazione e promozione dei diritti di cittadinanza (Venezia)

La giornata del rifugiato e i tagli al PNA

A cura di Rosanna Marcato

Nonostante il piglio decisionista, il governo non è stato in grado di varare i decreti attuativi ed ora ognuna delle parti in causa scarica su qualcun’altro, invece di prendere atto che i fenomeni vanno governati con politiche lungimiranti e soprattutto possibili, pena il caos più totale..

Per farvi un esempio vi racconto la situazione del Programma Nazionale Asilo introdotto dalla legge Bossi Fini all’art. 32 “Disposizioni in materia di asilo” che assicura, nell’ambito del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, la continuità degli interventi e dei servizi già in atto a favore dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

I servizi di accoglienza e integrazione nell’ambito del Programma impegnano più di 130 comuni, che in attesa della ripartizione del fondo, stanno sostenendo gli interventi con proprie risorse.
Questo ha causato che attualmente, a fronte di una situazione sempre più allarmante, i posti disponibili nella rete del Programma si sono ridotti da 2.300 del 2002 a 1.107 di oggi.
I piccololi comuni non sono più in grado di sostenere i progetti territoriali ,tanto che molte associazioni e operatori si sono visti costretti, per dare da mangiare alle persone, di anticipare i soldi in proprio.

Quindi a fronte di sbarchi che non si possono contenere a meno che non si pensi davvero di sparare, si distruggono anche quelle risposte che tanto faticosamnte si erano costruite e che dimostravano pure di funzionare a costi bassissimi.

Le migliaia di persone che arrivano si trovano così allo sbando, senza alcuna possibilità di assistenza e vagano per l’Italia consegnandosi al lavoro nero, alla piccolala criminalità per sopravvivere o alla carità di tante brave persone che si espongono personalmente.
Se la situazione non fosse drammatica si potrebbe ricordare a questo efficiente governo che se nel 2002 si stima siano state circa 17.000 le istanze di asilo pari a circa il 4,4% delle domande presentate complessivamente nei paesi dell’Unione Europea.

Cosa dovrebbero fare paesi come la Germania, Olanda e Francia? Non solo ricevono i loro richiedenti asilo ma si vedono arrivare anche quelli che il Governo italiano dovrebbe trattenere sul territorio secondo i trattati vigenti e che invece sono indotti dalla totale assenza di risposte, dalle frettolose espulsioni, dalla manacanza di diritti certi in Italia a tentare di chiedere asilo a paesi più civili e rispettosi delle leggi in vigore.

Il 20 Giugno si celebra la giornata internazionale del rifugiato e in questa occasione ribadiremo ancora una volta, in tante città italiane ed europee, la necessità di una reale protezione per queste persone.

Il Comune di Venezia celebrerà la giornata con una conferenza-incontro pubblico alle ore 11 nella sede del Consiglio Comunale, denunciando all’opinione pubblica i problemi dei richiedenti asilo e rifugiati e quelli degli enti locali che si sono impegnati in percorsi di accoglienza e integrazione e che vedono vanificati i loro sforzi dall’assoluta assenza delle risposte dello stato e da una politica migratoria incongruente e lesiva dei fondamentali diritti umani.