Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

La mobilitazione ha vinto. Il Rifugio solidale di Briançon non chiuderà

Intervista a Stéphanie Besson, co-fondatrice di Tous Migrants

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Una straordinaria esperienza che ha raccolto in questi anni la disponibilità di decine di volontarie/i e la cooperazione di diverse associazioni attive in loco tra cui Refuges Solidaires, Tous Migrants, Secours Catholique, Médecins du Monde.

Il neo sindaco Arnaud Murgia, però, nei mesi scorsi, aveva inviato all’associazione Refuges Solidaires, che aveva in concessione lo spazio e un locale tecnico di supporto dal luglio 2017, una diffida ad abbandonare l’immobile entro e non oltre il 30 ottobre. Il contratto scaduto il 30 giugno scorso non sarebbe stato rinnovato.

Ma grazie alla mobilitazione e ad una raccolta firme sottoscritta da quasi 40mila persone il sindaco di Briançon e il presidente della comunità dei comuni del Briançonnais, hanno riconsiderato la decisione di sgomberare il Refuge Solidaire.

Una prima importante vittoria”, scrive in un comunicato l’associazione Tous Migrants che ha promosso la raccolta firme

A seguito della creazione di una commissione composta di funzionari eletti e rappresentanti del Rifugio, l’amministrazione comunale si è impegnata per iscritto a rinunciare a qualsiasi sfratto prima di sei mesi e ha fatto riempire il serbatoio dell’olio della caldaia”. Per tutto l’inverno quindi si potrà continuare a fornire un primo supporto alle persone in transito.
I locali tecnici, dove sono immagazzinate le attrezzature di soccorso alpino è ancora minacciato di chiusura entro il dicembre 2020.
Tous Migrants e Médecins du Monde France hanno inviato al sindaco di Briançon una lettera congiunta chiedendo il mantenimento della concessione dei locali.
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Abbiamo contattato Stéphanie Besson, co-fondatrice di Tous Migrants e autrice di “Trouver Refuge, histoires vécues par delà les frontières“, Edition Glénat.
L’intervista è stata curata da Federica Torta, redazione Radio Melting Pot.

Stéphanie ci racconti della vostra attività a Briançon?

Da circa cinque anni i migranti attraversano il confine con maggiore frequenza: oltre a questi arrivi attraverso la frontiera, i richiedenti asilo, arrivano anche da Calais (2015), da Porte de la Chapelle a Parigi (2016) perché sono stati inviati in autobus dallo Stato francese a città ospitanti volontarie, tra cui Briançon.

In questo contesto, a partire dal 2015, l’associazione Tous Migrants si è organizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica nelle scuole, nei centri di vacanza, nelle stazioni sciistiche, nei festival, nei mercati, e per informare la gente sulla realtà della migrazione attraverso i social network. Ha anche svolto diverse azioni di difesa e azioni legali e sostiene i marauders (cioè l’assistenza alle persone in pericolo in montagna). Allo stesso tempo e in modo complementare, altre associazioni lavorano in questo settore, tra cui Secours Populaire, Secours Catholique, MAPEMonde/MJC, Chez Marcel, Solidarité Névache, Comité de Soutien des 3+4 e Refuges Solidaires. Inoltre, da diversi anni, le famiglie accolgono volontariamente i richiedenti asilo e/o i minori che lo Stato lascia per strada.
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Ci parli delle condizioni in cui trovate le persone al loro arrivo al Rifugio?

Alcuni attraversano il confine in poche ore, mentre altri possono impiegare una notte o più giorni. La frontiera è militarizzata e i diritti fondamentali dei migranti – tra cui l’accesso alla richiesta d’asilo e la protezione dei minori – non sono rispettati dallo Stato francese e dalla polizia. Peggio ancora, sono stati osservati frequentemente rimpatri illegali in Italia, atti e commenti razzisti e talvolta violenti. I migranti che vogliono evitare tutto questo e far valere i loro diritti, vanno sempre più in alto in montagna, sui sentieri, ecc… si perdono, si stancano, vanno in ipotermia, che può portare al congelamento, allo stremo e alla morte.
Tous Migrants è associata a Médecins du Monde per dare assistenza in montagna sul Monginevro e fornisce un rifugio senza tregua ai migranti che arrivano ogni notte.
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Quali sono i paesi di provenienza e quelli in cui le persone vogliono arrivare?

Nel 2016, 2017, 2018 arrivavano per lo più giovani dall’Africa occidentale, spesso da soli, che volevano stabilirsi in Francia perché parlavano la lingua e pensavano che lì sarebbero stati i benvenuti, dato il legame coloniale e “post-coloniale“.

Negli ultimi mesi abbiamo visto l’arrivo di famiglie dall’Afghanistan e dall’Iran che vogliono raggiungere la Germania. Queste famiglie sono passate sulla rotta dei Balcani con i suoi pericoli e le sue violenze, sono esauste e vulnerabili vista l’età dei bambini. Il Refuge Solidaire è per loro un luogo di rifugio e di riposo. È essenziale per le famiglie e per tutti i migranti ed è essenziale anche per la città di Briançon.

Radio Melting Pot

For freedom of movement, for citizenship rights
Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

 

Questa nuova stagione 2024/2025 prevede la realizzazione di 8 episodi.
La prima call pubblica, che ha avuto come obiettivo quello di promuovere un protagonismo diretto delle persone coinvolte nei processi migratori, si è svolta nel dicembre del 2023 ed ha formato la redazione del nuovo progetto.

 

Il progetto è realizzato con i Fondi dell'Otto per Mille della Chiesa Valdese.