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da La Sicilia - Cronaca di Ragusa del 2 ottobre 2004

«La nostra città non vuole il Cpta»

Un fronte compatto formato da parlamentari, amministratori, consiglieri comunali e rappresentanti sindacali ha sottoscritto il documento, che esprime il dissenso all’apertura del Centro di permanenza temporanea per immigrati di via Napoleone Colajanni. La convergenza delle forze politiche e sociali della provincia iblea sulla questione del Cpta è stata sancita ieri, nella riunione che si è svolta al Comune di Ragusa. Il documento sarà trasmesso al presidente della Regione e ai capigruppo consiliari all’Ars, al ministro per l’interno e ai capigruppo consiliari al Senato e alla Camera.
Il sindaco Tonino Solarino ha confermato all’inizio del confronto che, nonostante la protesta civile che si è svolta giovedì sera davanti alla struttura e sebbene l’amministrazione comunale e le forze sindacali abbiano dichiarato il loro parere contrario all’apertura del centro (nel corso del vertice in Prefettura di giovedì mattina) «abbiamo ottenuto soltanto il rinvio dell’apertura del Cpta, prevista per martedì 5 ottobre». Il sindaco ha sostenuto la necessità di contrastare la decisione del Governo in maniera assoluta. «La città di Ragusa non vuole il Cpta, nè nella struttura di via Colajanni nè altrove – dice Solarino – anche se le motivazioni di questa contestazione sono le più diversificate noi dobbiamo opporci a qualunque centro di permanenza nella nostra città». Questa la linea dell’amministrazione comunale, che punta soprattutto sul problema dell’opportunità “etica” dell’apertura di questa struttura.

L’altra linea della contestazione è quella che punta sul tema della sicurezza e dell’ordine pubblico. Il deputato regionale Salvatore Zago ha sottolineato che solo ponendo il problema sotto l’aspetto della sicurezza “si potrà ottenere qualche risultato”. Il deputato regionale Sebastiano Gurrieri ha rilevato che “in provincia abbiamo un organico delle forze dell’ordine che fa ridere, le caserme in 6 comuni sono chiusi, dopo le 20 c’è il coprifuoco e le campagne sono terra di conquista, quindi l’emergenza ordine pubblico in questa provincia esiste già, mettiamo per iscritto le nostre perplessità e prima di martedì qualcuno dovrà chiederci dei chiarimenti”. Anche il segretario provinciale del Sap, Filippo Frasca, ha messo in rilievo il problema dell’ordine pubblico e ha deto che “quando verrà aperto il Cpta parecchio organico della Polizia verrà distratto per garantire il servizio di sorveglianza della struttura, e questo significa ancora minore controllo”.

In sintonia con il tema della sicurezza gli interventi del presidente del Consiglio comunale Francesco Barone, dei consiglieri Giovanni Iacono e Vito Frisina. Il deputato Giovanni Mauro ha espresso delle perplessità sulla linea di contestazione da avviare. “Possiamo andare anche domani dal ministro Pisanu a porre le ragioni della nostra protesta – ha detto Mauro – ma ricordiamoci che il ministro deve applicare la legge, ricordiamoci che c’è una sentenza della Corte di cassazione. Piuttosto dovremmo cercare in una prima fase di ottenere lo spostamento del sito prescelto”. Il senatore Riccardo Minardo ha sottolineato che se “la città non vuole il Cpta, non capisco perchè il Governo dovrebbe aprirlo”.

Rossella Schembri