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da Brescia Oggi del 21 ottobre 2003

La notte di Natale del 1996 annegarono 200 disperati

Roma. I cadaveri trovati sul barcone intercettato ieri sera a sud di Lampedusa allungano la serie dei clandestini morti durante un viaggio disperato. Solo tre giorni fa è stato di almeno 8 vittime il bilancio di un tentativo di raggiungere le coste italiane, con due bimbe ed un anziano morti di freddo e fame durante l’attraversata. Ecco un elenco degli episodi più drammatici. La notte di Natale del 1996 l’incidente più grave: almeno 200 clandestini (ma forse più di 300) muoiono annegati nel tratto di mare tra Malta e la Sicilia, dopo lo scontro tra il cargo libanese «Friendship» e la motonave Yohan.

Il 28 marzo 1997 la nave albanese «Kater I Rades» affonda dopo una collisione con la corvetta della Marina militare italiana «Sibilla». Sono tratte in salvo 34 persone e recuperati 4 cadaveri. Altri 52 corpi saranno estratti dal relitto.

Il 16 agosto 1999 al largo delle coste montenegrine sarebbe naufragata una «carretta del mare» carica di famiglie Rom che tentavano di giungere in Italia. Oltre un centinaio i morti.

Il 31 dicembre dello stesso anno un gommone naufraga nel Canale d’Otranto causando 59 morti.

Il 15 settembre 2002 un’imbarcazione con oltre un centinaio di clandestini affonda sul litorale agrigentino: recuperati 37 cadaveri di immigrati.

Il 19 gennaio 2003 sei immigrati morti e sei vivi, a bordo di una piccola imbarcazione, vengono recuperati a circa 30 miglia da Santa Maria di Leuca (Lecce). Emerge che alla partenza nella barca c’erano 35 persone e che quindi 23 sarebbero disperse.

Il 20 giugno scorso una barca che trasporta circa 250 clandestini africani naufraga al largo della Tunisia. Il bilancio è di una cinquantina di cadaveri ripescati, circa 160 dispersi e 41 sopravvissuti.