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Da Venezia a Idomeni: diario di viaggio

La polizia ostacola gli attivisti a Idomeni, poi lascia il passo. Tra gli applausi dei profughi

Riccardo Bottazzo, Venezia Today, 28 marzo 2016

Stavolta è stata dura. Arrivati alle porte del campo di Idomenei, gli attivisti di #Overthefortress hanno trovato ad attenderli uno sbarramento di blindati e un cordone di poliziotti in assetto antisommossa. Vietato proseguire.

Una sorpresa davvero inattesa – commenta Rolando Lutterotti, attivista del Loco di Mestre – Ieri abbiamo distribuito i giocattoli, saponi e i vestiti per bambini senza nessun problema. Oggi che siamo venuti a portare medicinali, scarpe, vestiti per uomini e donne, ci dicono che non è possibile proseguire con la scusa che potremmo innescare rivolte. La verità è che in Europa, oramai, è diventato illegale fare la cosa giusta come aiutare chi ha bisogno. Ma, divieto o no, noi continueremo a fare quello che va fatto“.

Per cinque ore, attivisti e poliziotti si fronteggiano. Le ragazze e i ragazzi di #Overthefortress aprono le scatole del materiale e depongono centinaia di paia di scarpe e pacchi di medicinali davanti al cordone delle forze dell’ordine per far vedere che la loro unica volontà è quella di portare gli aiuti dentro il campo e di non tornare in Italia con i camion ancora pieni. Anche per una questione di rispetto dei tantissimi cittadini che hanno contribuito alla raccolta del materiale.

Sono le due e un quarto del pomeriggio, quando la polizia greca, considerata la determinazione dei giovani, decide improvvisamente di sgomberare e di lasciare il passo. I camion entrano nel campo tra gli applausi dei profughi e cominciano a distribuire il materiale. Operazione non facile, che viene comunque ultimata nel migliore dei modi a sera inoltrata.

Intanto arrivano notizie che nella vicina Salonicco, i fascisti di Alba Dorata e gli integralisti ortodossi hanno inscenato una manifestazione contro i migranti esibendo teste di maiale mozzate. Le associazioni e i movimenti di sinistra hanno organizzato una contro manifestazione ma la situazione, qui, come in tutta la Grecia è tesa. La Grecia di Tsipras, quella che aveva aperto la porta a molte, troppe, speranze in tutta Europa. Come sia accaduto questo, me lo spiega un attivista greco per i diritti che incontro nel campo e che a Syriza aveva creduto. “Tsipras o non Tsipras, la democrazia in Grecia è oramai stata commissariata. E così come da noi, è in tutta Europa. I Governi o obbediscono alle banche o non governano. Altrimenti non si spiega la stipula di accordi come quello con la Turchia che violano apertamente i diritti umani. Accordi inconcepibili solo pochi anni fa“.

Riccardo Bottazzo

Sono un giornalista professionista.
La mia formazione scientifica mi ha portato a occuparmi di ambiente e, da qui, a questioni sociali che alle devastazioni dei territori sono intrinsecamente legate. Ho pubblicato una decina di libri tra i quali “Le isole dei sogni impossibili”, edito da Il Frangente, sulle micronazioni dei mari, e “Disarmati”, edito da Altreconomia, che racconta le vice de dei Paesi che hanno rinunciato alle forze armate. Attualmente collaboro a varie testate cartacee e online come Il Manifesto, Global Project, FrontiereNews e altro.
Per Melting Pot curo la  rubrica Voci dal Sud.