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da La Tribuna di Treviso del 9 aprile 2004

La prima volta degli stranieri

MOGLIANO. Stranieri alle urne già dalle prossime elezioni del 13 giugno. Succederà a Mogliano. Il consiglio comunale ha approvato la proposta del sindaco Diego Bottacin a larga maggioranza. Tra i consiglieri delle nuove associazioni di quartiere, oltre agli immigrati, potranno esserci anche studenti universitari, commercianti o altri lavoratori domiciliati in città da almeno un anno.

Il provvedimento è stato approvato a larga maggioranza. Contrari soltanto due consiglieri della Lega Nord e uno di Forza Italia.

Sono 940 (il dato è aggiornato al marzo scorso) gli stranieri residenti regolarmente iscritti all’anagrafe. Ben 650 hanno più di 18 anni e sono quindi potenziali elettori. L’etnia numericamente più consistente è quelal albanese (180 membri). Seguono la marocchina (138), rumena (87), nigeriana (90) e ucraina (45). Difficilmente quantificabile, poi, il numero esatto di chi – studente o lavoratore domiciliato a Mogliano – potrebbe essere interessato a concorrere all’elezione dei nuovi consigli di quartiere.

«E’ un atto che rientra in un percorso avviato da molto tempo – spiega il sindaco Diego Bottacin – Il nostro obiettivo è quello di rendere sempre più effettiva e partecipata la democrazia locale. E lo facciamo con tutti gli strumenti che ci è possibile utilizzare». Prima c’è stato l’allargamento della partecipazione ai bambini, con il consiglio dei ragazzi. Poi un primo allargamento agli stranieri. «Già avevamo promosso un consiglio delle comunità straniere, un organo elettivo degli stranieri residenti» ricorda Bottacin. Ora il salto di qualità. La possibilità di compartecipare a tutti gli effetti alla gestione della cosa pubblica attraverso l’elezione nei comitati di quartiere. E anche la previsione dei quartieri, nove anni fa, era stata un primo segnale della volontà di coinvolgimento dell’amministrazione. Erano stati previsti, infatti, pur non essendo obbligatori, date le dimensioni della città.
L’inserimento nell’elenco elettorale suppletivo sarà volontario. Non si vuole cooptare nessuno che non desideri essere coinvolto. Chi rientra nei profili previsti dal regolamento potrà iscriversi, votare ed essere votato. «E’ un modo per cercare di adeguarci ai ritmi di un mondo che procede molto più velocemente di quanto riesca a fare la politica e la legge – osserva Bottacin – Un modo per allargare il diritto di cittadinanza e la possibilità di ampliare il diritto di partecipazione a chi abita in modo stabile la città per motivi di studio o di lavoro».

Questo allargamento era stato suggerito dagli stessi rappresentanti delle comunità straniere moglianesi. Il primo cittadino, però, ha colto la palla al balzo per estendere la partecipazione anche a chi a Mogliano vive più o meno stabilmente pur non essendo residente. Studenti iscritti alle università di Venezia o Padova. Professionisti in forza a grandi aziende locali alloggiati a Mogliano dal lunedì al venerdì. «Gli istituti della democrazia non sono dati una volta per tutte – spiega Bottacin – Gli amministratori dovrebbero guardare al futuro, al mondo che si sta costruendo più che a quello che abbiamo davanti».