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La sussistenza del grave danno che l’allontanamento della madre dall’Italia comporterebbe al minore «va presunta sino a prova contraria»

Corte d'Appello di Catanzaro, decreto del 19 luglio 2021

Una decisione della Corte di Appello di Catanzaro in materia di autorizzazione alla permanenza dei genitori di minori nati in Italia.
Il caso riguarda una giovane madre proveniente dalla Nigeria – con un bambino di circa tre anni che non ha conosciuto il padre – che in un primo momento ha richiesto l’autorizzazione alla permanenza sul territorio al Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, ottenendo però un rigetto.
Pertanto, a seguito di reclamo proposto dinnanzi alla Corte di Appello di Catanzaro, veniva concessa l’autorizzazione alla permanenza per la durata di due anni.
Secondo la Corte “trattandosi di un minore di età prescolare la sussistenza del grave danno, che deriva alternativamente dalla sua separazione dalla madre, unico genitore con il quale ha consuetudine di vita o dal suo sradicamento e trasferimento nel Paese di origine della madre, «va presunta sino a prova contraria» e deve, inoltre, essere valutato con minore rigore il secundum comparationis, dato dall’esigenza di affermare la validità delle norme in materia di ingresso e soggiorno degli stranieri nel territorio nazionale. Non vi è dubbio pertanto, sulla base degli elementi di fatto disponibili, che deve ritenersi che, ove venisse allontanata figura genitoriale di riferimento, il bambino subirebbe una ripercussione grave nella sua dimensione di vita attuale e nelle prospettive di un sano ed equilibrato sviluppo psicofisico”.

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Corte d’Appello di Catanzaro, decreto del 19 luglio 2021

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