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“La vita ti sia lieve” di Alessandra Ballerini

con prefazione di Erri De Luca e postfazione di Fabio Geda, patrocinato da Amnesty International

E’ solo di un mese fa il tragico bilancio di più di 300 morti a largo di Lampedusa. E gli sbarchi continuano. Alessandra Ballerini, avvocatessa esperta di diritti umani, in “La vita ti sia lieve. Storie di migranti e altri esclusi” dà la parola ai tanti adulti e bambini che quei giorni li hanno vissuti e continuano a viverli sulla loro pelle.

La vita ti sia lieve offre uno spaccato, diretto e senza filtri, di realtà che attraversano l’Italia: alcune tristemente famose, altre invece che passano nel silenzio. Perché Alessandra Ballerini ha visto le condizioni degradanti e disumane dei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) di Lampedusa e d’Italia, conosce il sovraffollamento delle carceri, e ricorda anche i terribili giorni del G8 di Genova. Dà voce alla rabbia di donne umiliate e di giovani prostitute, ai sorrisi spenti dei profughi che affollano i Cie; e denuncia le responsabilità di funzionari disonesti, di leggi ottuse e di pratiche burocratiche paradossali.

Ci racconta le ingiustizie, ma non solo: con orgoglio ci parla anche di donne e uomini –volontari, funzionari, professionisti, parlamentari, associazioni ma anche semplici cittadini – che a tali soprusi si oppongono e reagiscono.

L’autrice
Alessandra Ballerini, avvocatessa civilista, è specializzata in diritti umani e immigrazione. È stata consulente della “Commissione diritti umani” del Senato per il monitoraggio dei centri di accoglienza e di detenzione per stranieri. Da sempre attiva sul campo in Italia e all’estero, collabora con Amnesty International e Terre des Hommes, con l’ufficio immigrati della Cgil, la Caritas e la Comunità San Benedetto al Porto di Don Gallo. Si occupa di affidi di minori, di tutela di emarginati e di donne vittime di violenza; tema, quest’ultimo, che la vede impegnata presso il Centro Antiviolenza della Provincia di Genova. Suo il libro Il muro invisibile sulla legge Bossi-Fini (Fratelli Frilli, 2002).

Dalla prefazione di Erri De Luca
«Alessandra accompagna per mano il lettore, dove lui non può entrare senza mandato, senza tesserino. Lei passa oltre i fili spinati e scrivendo li rompe, perché le reclusioni, tutte quante, sono sigillate dal silenzio e scardinate dalla parola. Le succede di scippare qualche volta dalla stiva dei forzati qualche vita sgomenta, in tempo qualche volta prima che si arrenda e si butti via da se stessa. Alessandra inventa l’eccezione».

dalla postfazione di Fabio Geda
«La clandestinità è un concetto artificiale, inventato dall’uomo che sempre si arroga il diritto di includere ed escludere; un’ecchimosi dovuta alla violenza che permea le società edificate sull’io, invece che sul noi. Ecco allora la domanda affidata ad Alessandra in punta di dita – perché attraverso la rete metallica dei Centri di identificazione ed espulsione solo quelle passano. La domanda che sfiata dai “gabbi”, gabbie nelle gabbie, che lei si ostina a visitare, da cui non retrocede e dove continua a essere presente. Può un uomo essere clandestino sulla Terra?».

Alessandra Ballerini, La vita ti sia lieve,, 232 pagg, Melampo Editore, 2013.