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Lampedusa – Dal CIE al porto. Lo sgombero di Contrada Imbriacola. L’attesa. Le procedure di imbarco

Tutti in fila per essere caricati sulla nave della Grimaldi. In attesa, in festa, in protesta. Mentre il CIE viene "bonificato". Video e foto

Un corteo di protesta per le vie di quell’isola in cui sono stati imprigionati per oltre 10 giorni. Dal CIE di Contrada Imbriacola, svuotato degli oltre 2.500 migranti trattenuti, fino alla banchina del porto di cala Pisana. Lunghe ore di attesa, estenuanti trafile. Poi il vento, il mare grosso, l’interruzione delle procedure di imbarco. I migranti tuninsini hanno vissuto così la loro giornata a Lampedusa. nella speranza di lasciare al più presto l’isola per approdare nella tanto desiderata europa. Ma il loro viaggio non sarà finito anzi. Si tratta solo dell’inzio del percorso confinato che li attende. La traversata in nave, il timore del rimpatrio, la probabile detenzione nelle tendopoli/CIE di Manduria, trapani, Caserta, Pisa, forse Mineo.

Il CIE che in queste settimane è stato un ammasso di corpi in lotta per conquistare un centimetro su cui allungare le gambe stanche, i ripari di fortuna costruiti per passarvi la notte, intanto, è stato via via svuotato. All’interno dovrebbero rimanervi solo circa 800 dei 3.500 migranti ancora presenti a Lampedusa. Agli altri è stato sottratto anche quell’ultimo riparo ricavato paradossalmente proprio nel posto più bui e mostruoso dell’isola. Ma d’altronde lampedusa in questi lunghi 60 giorni di agonia è stata anche questo: la metamorfosi di ogni meccanismo detentivo oltre che di ogni garanzia e diritto.

Ecco le foto ed i video del CIE di Contrada Imbriacola, del corteo per le vie del centro, dei momenti di attesa, delle procedure di imbarco.