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Lampedusa – Deportazioni in corso

Interviste ed approfondimenti dall'isola

ore 14.30 – Mentre il Ministro dell’Interno Pisanu parla di “assalto di immigrati irregolari sulle coste italiane”, si sta mettendo in atto il consueto teatro delle violazioni dei diritti umani su tutti i fronti, ovvero le deportazioni di massa.

Questa mattina un aereo di una compagnia privata è partito con a bordo 100 immigrati, scortati da due agenti per ogni persona. La destinazione è rimasta “riservata”. Un secondo aereo è pronto sulla pista dell’aeroporto. Anche in questo caso la destinazione rimane sconosciuta.

Tutto si sta svolgendo in gran segreto e il dato incredibile è che la Prefettura di Agrigento (leggi ministero dell’Interno) ha vietato a Michele Manca Di Nassa dell’Unhcr di entrare all’interno della piccola guantanamo siciliana. Abbiamo chiesto un commento all’esponente dell’organizzazione umanitaria che, rassegnato, si trova nell’aeroporto di Lampedusa. ascolta

Dopo gli sbarchi dei giorni scorsi e il sovraffollamento del centro di detenzione dell’isola, ieri pomeriggio un primo aereo doveva effettuare i rimpatri diretto in Libia. Rimane “un mistero” il fatto che abbia cambiato rotta e sia ritornato in Italia con tutto il suo carico di esseri umani.
In merito a questo episodio abbiamo chiesto un commento a Fulvio Vassallo, Asgi Palermo.
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A Lampedusa si trova anche Giorgio Bisagna del Cir (Consiglio Italiano per i Rifugiati) che, nell’intervista audio, commenta il divieto di entrare all’interno del CPT, denunciando il fatto che i migranti trattenuti non vengono identificati in modo adeguato e, in questa situazione, le potenziali richieste di asilo non vengono prese in considerazione. ascolta

Che fine fanno gli esseri umani deportati in Libia? Qual è la sorte che spetta a queste persone una volta sbarcate in un paese che nulla ha a che fare con la loro identità? Lo abbiamo chiesto a Fulvio Vassallo.
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Nelle prossime ore proseguiranno gli aggiornamenti.

Vedi anche “Lampedusa – Ancora espulsioni collettive in vista

“Ancora in queste ore, a Lampedusa come a Crotone, come già nello scorso mese di ottobre, si sta assistendo alla negazione del diritto di presentare domanda di asilo per intere categorie di persone giunte irregolarmente (come la quasi totalità dei richiedenti asilo) sul territorio italiano, selezionate sulla base della presunta appartenenza nazionale, adesso anche con la “collaborazione” della polizia libica, senza che i singoli abbiano la minima possibilità di accedere alla procedura di asilo…”

A cura di Milena Zappon, Melting Pot