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Lampedusa – Interrogazione parlamentare della senatrice Acciarini in relazione al timore di nuove espulsioni

Al Ministro dell’Interno

Interrogazione a risposta urgente:

premesso che:

gli sbarchi di queste ore a Lampedusa (oltre mille
immigrati sbarcati, secondo le fonti di stampa) hanno
riprodotto una situazione di emergenza nella struttura
del Centro di prima accoglienza dell’isola che ha una
capienza massima di 190 persone;

il centro di Lampedusa, gestito dall’associazione La
Misericordia, aveva già mostrato tutte le sue lacune,
in particolare sotto il profilo igienico-sanitario, in
occasione degli sbarchi dell’ottobre-dicembre scorsi;

molte critiche e interrogazioni parlamentari avevano
sollevato pesanti dubbi relativamente ai supposti
accordi bilaterali con la Libia, ancora sconosciuti al
Parlamento, e sul rispetto delle norme relative alle
procedure di identificazione e respingimento alla
frontiera verso un paese terzo, nonché, sul rispetto
dei diritti umani e delle opportunità che la nostra
Costituzione e la legge in materia di immigrazione
assicurano agli immigrati in materia di asilo e
rifugio umanitario.

Per sapere:

perché non si sia provveduto, anche in virtù della
passata esperienza, a realizzare condizioni di
accoglienza nel centro di Lampedusa meno precarie e
inumane di quelle che lo portano al collasso in ogni
prevedibile emergenza;

se risponde al vero che a Lampedusa dovrebbe giungere
una delegazione libica “per accertare la provenienza
degli immigrati” al fine di un loro rimpatrio coattivo
e, eventualmente, in base a quale accordo e con quale
autorità dovesse essere consentita una tale procedura,
sconosciuta nella prassi e nella sostanza dalla nostra
legislazione;

se non si ravvisi, infine, sospendere ogni forma di
respingimento collettivo, procedendo alla effettiva
identificazione degli immigrati e all’informazione sui
diritti che loro assicura il nostro ordinamento e il
diritto internazionale.