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Lettera aperta al Ministro Maroni – Maria Rosaria Baldin

Sandrigo, li 13.05.2009

Signor Ministro,
la sua scelta di rimandare indietro (ma sarebbe più giusto dire “deportare”) i barconi carichi di immigrati colpevoli soltanto di fuggire dal posto sbagliato in cui hanno avuto la sfortuna di nascere – posto dove spesso è in atto una guerra, magari alimentata da noi ricchi occidentali tramite la vendita di armi – è davvero un “fatto storico” come lei l’ha definito.
Ci riporta indietro di secoli, facendoci piombare nei tempi bui delle inquisizioni, della caccia alle streghe e agli untori. Tempi che credevamo di esserci lasciati alle spalle da tempo, grazie alle nostre illuminate legislazioni occidentali, grazie agli accordi internazionali che abbiamo sottoscritto (prima di tutto la nostra Costituzione e poi la Convenzione di Ginevra, la Carta dei Diritti dell’Uomo e quella sui Diritti del Fanciullo) e di cui tutti si vantano.
Vi sento frequentemente parlare delle nostre “radici cristiane”. A questo proposito dovreste riflettere sul fatto che, avendo i piedi, siamo privi di radici e quindi dediti allo spostamento, anzi, al nomadismo; è costitutivo del nostro essere camminare e non stare fermi in un posto. Ma a parte questo e a parte che molte delle nostre radici cristiane mi fanno vergognare profondamente (penso all’inquisizione, alle crociate, alla caccia alle streghe ecc. ecc.), se vogliamo andare a vedere l’origine della cristianità troviamo un libro (la Bibbia) che in tema di straniero parla in modo diametralmente opposto al vostro. Eccone qualche esempio:
“Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli farete torto. Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l’amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto. Io sono il signore, vostro Dio” Levitico 19, 33-34
“Non molesterai il forestiero né l’opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese di Egitto” (Es 22,20)
Vi sia un’unica legge per il nativo del paese e per lo straniero che soggiorna in mezzo a voi” (Esodo 12:49)
“Ti rallegrerai, tu con il Levita e con lo straniero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà dato a te e alla tua casa” (Deuteronomio 26,11)
“Maledetto chi calpesta il diritto dello straniero, dell’orfano e della vedova!” – E tutto il popolo dirà: “Amen” (Deuteronomio 27,19)
“Egli venne fra i suoi e i suoi non l’hanno accettato” Giovanni 1, 11
“Essi hanno dichiarato di essere su questa terra come stranieri, in esilio” Ebrei 11, 13
“I cristiani abitano la propria patria, partecipano a tutto come dei cittadini, e però tutto sopportano come stranieri. Ogni terra straniera è la loro patria e ogni patria è terra straniera” (Lettera a Diogneto)

Se davvero credete in Dio, perchè agite così? Perchè deportate le persone sapendo che saranno incarcerate e torturate?
Provo una vergogna e una rabbia profonde perchè vivo in un paese in cui non mi riconosco più. Dov’è la “culla di civiltà”? Quale civiltà signor ministro? Quella di cacciare le persone come fossero pacchi arrivati all’indirizzo sbagliato?
Quella di mettere in galera i poveri, colpevoli solo della loro povertà?
In questi giorni state approvando una legge che è un nuovo, gravissimo sfregio alla Costituzione e a tutti i trattati internazionali che l’Italia ha sottoscritto. Voglio che lei sappia, signor ministro, che non è in mio nome che sta agendo. Insieme con il governo e il parlamento lei si sta assumendo una gravissima responsabilità. Davanti al Mondo, alla Storia e a Dio.
E io voglio chiedere
scusa
a chi fugge in Italia pensando di trovare una terra accogliente,
scusa
a chi viene deportato e consegnato nelle braccia dei suoi torturatori,
scusa
a tutti i migranti vittime di soprusi e violenze da parte degli italiani e di cui nessuno parla,
scusa
ai paesi in cui noi siamo impegnati in guerre che non sono né umanitarie, né missioni di pace, ma solo guerre che provocano distruzione e morte,
scusa
per i miliardi di euro che saranno spesi per acquistare 131 bombardieri F35 di cui nessuno di noi sente il bisogno,
scusa
per una stampa drogata e incapace di fare il proprio mestiere di cane da guardia del potere.

Lei pensa di poter cambiare il corso della storia attraverso modifiche normative, ma questo non è possibile. La reale intenzione è creare un nemico, trasformando gli immigrati in capri espiatori buoni per pagare le colpe di tutti.
Signor Ministro, anche se mostra i muscoli e ai microfoni di dichiara felice per la vittoria ottenuta, in realtà lei ha perso. Le sue scelte e quelle del governo sono le scelte di chi ha paura e si sente insicuro, solo e minacciato. Non sono gli immigrati però, a farvi paura, ma il vuoto che avete dentro e che non riuscite a colmare.

Senza cordialità

Maria Rosaria Baldin

Cristoforo Colombo non potè scoprire l’America perchè non aveva il visto e non aveva neppure il passaporto.
Hernàn Cortès e Francisco Pizarro rimasero con la voglia di conquistare il Messico e il Perù, perchè non avevano il permesso di soggiorno.
I pellegrini del Mayflower furono restituiti al mare, perchè sulle coste del Massachusetts non c’erano quote aperte d’immigrazione.
Eduardo Galeano

Qui ad Atene noi facciamo così. Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi, per questo è detto democrazia. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende le proprie faccende private. Ma in nessun caso si avvale delle pubbliche cariche per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato a rispettare i magistrati e ci è stato insegnato a rispettare le leggi, anche quelle non scritte, la cui sanzione risiede soltanto nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di buon senso.La nostra città è aperta ed è per questo che noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Discorso di Pericle (495-429 a. C.), agli ateniesi nel 461 a. C.