Esprimiamo come cittadini e genitori la nostra indignazione per la polemica sorta in merito alla scelta di Cappuccetto Rosso come filo narrante dello spettacolo di fine anno.
Siamo esterrefatti di fronte a rimostranze di basso profilo sull’assenza di iconografia natalizia, come se il presepio fosse l’unico momento saliente della cattolicità.
Siamo indignati per le argomentazioni pretestuose intorno a tradizioni cristiane che confondono Natale con Babbo Natale e che finiscono sempre per addossare responsabilità a scelte educative troppo tolleranti verso presenze di stranieri e che rilevano, al contrario, moralismi ipocriti e utilitaristici.
Siamo stanchi di strumentalizzazioni di politici poco probabili e giornali in cerca di notizie, dimentichi di avere intessute lodi agli stessi insegnanti, ora alla gogna, per analoghe rappresentazioni teatrali fatte l’anno scorso.
Forse che la guerra, tema affrontato allora, ci faceva sentire più buoni di quanto non faccia quest’anno una recita sull’infanzia? Infine vorremmo soffermarci anche sul merito della questione, poiché riteniamo che il momento del Natale rivendichi scelte più visibili e controcorrente per ridare a questa festa spazi e valori che le competono. Noi li vediamo anche nei testi di questo spettacolo incriminato e per questo esprimiamo totale appoggio alle scelte educative portate avanti dagli insegnanti della Ciardi cui rinnoviamo stima e solidarietà.
Da Il Gazzettino di Treviso del 7 dicembre 2004
Lettera dei genitori in difesa degli insegnanti della Ciardi
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