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Libertà per Hamza Haddi e Mohamed Haddar incarcerati della autorità greche: sono rifugiati non trafficanti!

Il 4 febbraio 2020 a Komotini, in Grecia, si terrà il processo di Hamza Haddi e Mohamed Hadda, due cittadini marocchini che stanno affrontando pene detentive sulla base di accuse di “traffico illegale” erronee e arbitrarie.

A sostegno di Hamza Haddi e Mohamed Haddar è stato scritto un appello di solidarietà firmato da numerose associazioni europee, tra cui Iuventa10, e da Carola Rackete. I proponenti affermano che «Hamza e Mohamed sono cittadini marocchini fuggiti dal loro paese d’origine in cerca di protezione e di migliori condizioni di vita. Hamza Haddi è un noto attivista che vuole ottenere asilo politico in Europa, perché in Marocco è stato vittima di persecuzioni a causa del suo impegno durante la Primavera Araba e nell’associazione marocchina per i diritti umani AMDH. È stato imprigionato tre volte e, insieme alla sua famiglia, costantemente preso di mira e intimidito dalle autorità marocchine.

Con la crescente chiusura delle frontiere – continua il testo – e l’impossibilità, per i/le rifugiati/e, di accedere all’Europa e richiedere asilo, Hamza e Mohamed sono stati costretti a imbarcarsi e rischiare la propria vita su un’imbarcazione di fortuna. Hamza, fuggito dal Marocco con il fratello Yassine, ha incontrato Reda e Mohamed in Turchia. I quattro hanno trascorso solo alcuni giorni in questo paese prima di tentare, nel luglio del 2019, la traversata del fiume Evros, che marca il confine tra la Turchia e la Grecia. Giunti in Grecia Hamza, Yassine, Reda e Mohamed sono stati arrestati dalla polizia di confine. Hamza Haddi e Mohamed Haddar sono stati accusati di traffico illegale di due persone – una delle quali è lo stesso fratello di Hamza, Yassine! – e sono attualmente sotto processo.

Le accuse contro Hamza Le accuse contro Hamza e Mohamed sono chiaramente infondate. Sono rifugiati, non trafficanti.

Il loro compagno Reda è stato costretto a firmare una testimonianza che viene usata per accusare Hamza e Mohamed di essere trafficanti. Ma Reda, che non sa né parlare né leggere in greco, ha confermato in seguito che il documento scritto non corrisponde alla sua dichiarazione. Da luglio 2019 Hamza e Mohamed sono stati tenuti in custodia cautelare in Grecia e ora rischiano di dover scontare più di dieci anni di carcere ciascuno. Tutto ciò in base a una testimonianza firmata sotto pressione e senza un’ interprete.

Chiediamo il loro rilascio immediato!

Purtroppo il caso di Hamza e Mohamed non è un caso isolato, ma è paradigmatico per la politica europea di chiusura dei confini e di deterrenza. Mentre le/gli attivisti europei/e o i/le cosiddetti/e “difensori/e dei diritti umani”, come ad esempio Carola Rackete o la Iuventa10, hanno recentemente ricevuto una grande attenzione e supporto dopo essere stati/e vittime di una crescente criminalizzazione, le informazioni e il supporto per coloro che non sono in possesso di un passaporto europeo – ma che affrontano esattamente lo stesso tipo di accusa – scarseggiano.

Tuttavia sono loro a costituire la maggioranza dei/delle detenuti/e e degli/delle imprigionati/e in Italia e in Grecia sulla base di presunto “traffico” e presunto “aiuto illegale all’immigrazione”. Arrestati/e immediatamente al momento dell’arrivo, molti/e di loro scompaiono senza che nessuno se ne accorga e senza poter fare affidamento a una qualsiasi forma di supporto esterno. Queste violazioni dei diritti umani si basano sulla legislazione greca, che considera ogni persona priva di documenti che fa ingresso in Grecia alla guida di un veicolo alla stregua di un/a trafficante.

Gli arresti – così come i processi – sono arbitrari: l’accusa di essere un/a trafficante da parte degli/lle ufficiali della polizia possono essere rivolte alla persona che tiene il timone per manovrare l’imbarcazione, alla persona che ha comunicato alla guardia costiera la richiesta d’aiuto o anche semplicemente a una qualsiasi persona che parli inglese. In Grecia un processo dura in media solo 30 minuti, portando in regola a una sentenza di 44 anni e sanzioni superiori a 370.000 euro.

I/Le sospettati/e hanno normalmente un accesso limitato all’assistenza legale, poiché la maggior parte di essi si affida a difensori/e d’ufficio. Le voci degli osservatori e delle osservatrici sono preoccupate per la “sconvolgente mancanza di processi approfonditi” e rilevano che i giudizi vengono pronunciati nonostante la mancanza di prove e con traduzioni di scarsa qualità.
Con questa dichiarazione vogliamo esprimere la nostra solidarietà con Hamza Haddi e Mohamed Haddar – così come con tutte le persone criminalizzate e private dei loro diritti fondamentali in quella che l’Unione Europea definisce la battaglia contro il traffico clandestino.

Facciamo appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini, affinché condannino l’applicazione arbitraria di leggi anti-traffico contro persone che hanno la sola colpa di attraversare delle frontiere. Denunciamo lo sfruttamento della situazione vulnerabile dei/delle richiedenti asilo da parte degli stati membri dell’UE, lasciandoli/e senza mezzi per potersi adeguatamente difendere da soli/e».

Insieme al comitato di supporto per Hamza Haddi e Mohamed Haddar le realtà proponenti dell’appello richiedono:

«l’immediato rilascio di Hamza Haddi e Mohamed Haddar; che vengano ritirate tutte le accuse contro di loro e che venga riconosciuta la loro innocenza; che venga riconosciuta la domanda d’asilo presentata da Hamza e che il suo asilo venga garantito; la regolarizzazione della situazione di Hamza e Mohamed e la libertà di movimento per tutti/e; la libertà per tutti/e coloro che stanno soffrendo lo stesso destino, imprigionati/e in carceri greche o italiane e la cui sola colpa è quella di essere alla ricerca di una vita migliore; un cambiamento nelle leggi greca e italiana, al fine di rimuovere le basi legali per questi arresti e queste condanne arbitrari/e».

– E’ possibile sostenere la loro difesa legale: https://www.lepotsolidaire.fr/pot/94duqw1k
– Per ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/freehamzamohamed