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Libia: 30 migranti uccisi dai trafficanti in una sparatoria

La Libia non è un porto sicuro!

Photo credit: MSF

30 migranti uccisi dai trafficanti in una sparatoria e 11 feriti. Lo rende noto l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) che condanna l’episodio, ricordando come le persone continuano ad essere respinte in mare e riportate indietro mentre cercano di fuggire dal Paese.

La tragedia è avvenuta a Mezda, vicino alla città di Gharyan, sud-ovest di Tripoli, in un magazzino dove i trafficanti tenevano chiusi un gruppo di migranti. Oltre alle 30 vittime, altri 11 migranti hanno subito gravi ferite e sono stati portati con urgenza in ospedale durante una sparatoria tra trafficanti, informa Federico Soda, capo della missione dell’OIM Libia.

Questo crimine insensato ci ricorda ancora una volta quali siano gli orrori che i migranti subiscono per mano dei trafficanti in Libia“, ha aggiunto Soda spiegando che “questi gruppi criminali approfittano dell’instabilità e della situazione di insicurezza del paese per dare la caccia e approfittarsi di persone disperate e per sfruttare le loro vulnerabilità“.

Il personale medico dell’OIM, che ha fatto in modo che le persone che si trovavano in condizioni critiche fossero ospedalizzate e che stanno fornendo loro assistenza, riferisce che alcuni dei migranti portano vecchi segni di percosse e di abusi fisici. Tutto ciò, ricorda OIM, avviene con un conflitto ancora in corso nella capitale e nelle aree circostanti, dove le condizioni di vita dei civili, e specialmente dei migranti e degli sfollati, si stanno rapidamente deteriorando 1.

Molti di coloro che sono stati intercettati o soccorsi in mare quest’anno e riportati in Libia sono stati portati in centri di detenzione non ufficiali dove possono facilmente cadere nelle mani dei trafficanti. L’OIM ha già denunciato in precedenza come migranti portati in queste strutture siano scomparsi e come non si possa sapere quali siano le condizioni di centinaia, se non di migliaia, di coloro che sono stati riportati a terra dalla Guardia Costiera libica. Ad oggi, da inizio anno, sono state quasi 4.000 le persone intercettate o soccorse in mare e riportate in Libia.

Secondo OIM “i recenti e numerosi casi che hanno coinvolto imbarcazioni in difficoltà nel Mar Mediterraneo e la riluttanza dei Paesi nel fornire un porto sicuro a persone che fuggono da quello che ormai è un paese dilaniato da un conflitto, mostrano ancora una volta come sia necessario cambiare l’atteggiamento con cui viene affrontata la situazione libica“.

Le molteplici denunce di quanto avviene nel paese sono ormai un rituale totalmente inascoltato,
nulla è cambiato nella politica europea, mentre l’accordo tra Italia e Libia è proseguito con nuovi mezzi e finanziamenti inviati alla cosiddetta guardi costiera libica, come è continuato il rimbalzo di responsabilità tra l’Italia e Malta, con quest’ultima protagonista di episodi reiterati di respingimenti illegali 2.

  1. https://dossierlibia.lasciatecientrare.it/la-libia-tra-bombardamenti-e-traffici-darmi
  2. https://www.meltingpot.org/Malta-respinge-101-richiedenti-asilo-verso-l-Italia.html | https://www.meltingpot.org/Abbiamo-le-mani-sporche-di-sangue.html

Redazione

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