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Libia – Violenze a Misratah contro i respinti dall’Italia. Deportazione in corso

Un estratto delle comunicazioni ricevute dalla Libia. Situazione drammatica. Urgente un intervento

Circa 350 profughi Eritrei detenuti a Misratah
in Libia, chiedono aiuto per far cessare la violenza inaudita a cui sono sottoposti dallo scorso pomerigio.
Tra loro ci sono circa 80 minoreni.

I profugih riferiscono di percosse, manganellate con 30 persone ferite seriamente: un vero e proprio bagno di sangue. La situazione è molto grave, con
persone disperate che minacciano il suicidio, ingerendo della varechina o altre sostenza tossiche.

E’ necessario che qualcuno, Unione Europea o Nazioni Unite, intervenga immediatamente per salvare queste persone dal rischio di morte sotto i
manganelli delle guardie carcerarie o per un suicidio collettivo provocato dalla disperazione.

Successivamente è iniziata una vera e propria deportazione forzata dal Centro di detenzione di Mishratah. E’quello che i profughi temevano:
l’espulsione forzata, chiusi in
camion container come bestiame.
Non si conosce la loro destinazione, ma i profughi temono di essere espulsi verso il
paese di origine, cioè l’Eritrea.

Si tratta di una totale violazioni dei
diritti dei richiedenti asilo politico.
E’ necessario fermare questa
deportazione forzata in corso.


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