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da Programmaintegra.it del 17 gennaio 2008

Libia: avviata operazione di deportazione dei migranti

“Le autorità hanno deciso di avviare immediatamente le operazioni di raggruppamento di tutti gli stranieri che vivono illegalmente in Libia e di deportarli”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dal governo di Tripoli. Preoccupazione è stata espressa dal portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Laura Boldrini, per le ripercussioni che l’operazione governativa potrebbe avere su coloro che chiedono asilo.

Di fronte al malcontento generale della popolazione libica che accusa gli stranieri per l’aumento della delinquenza e della disoccupazione e alle pressioni dell’Europa che chiede di frenare il flusso dei migranti, il governo di Tripoli ha deciso di avviare le operazioni di rimpatrio e deportazione di tutti gli stranieri africani irregolari che, nel loro viaggio verso l’Europa, transitano in Libia.
“Le operazioni di deportazione e raccolta dei migranti illegali”, si legge nel comunicato diffuso dalle autorità, sarà avviata immediatamente e “senza eccezioni”.

Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), ha espresso preoccupazione soprattutto riguardo alla mancanza di informazione sul trattamento riservato a coloro che chiedono asilo. “Stando a quel che riporta la stampa, nel comunicato del governo non sembrerebbe esserci alcuna menzione di un trattamento diversificato per coloro che richiedono diritto d’asilo”, ha dichiarato la Boldrini precisando che chiedono asilo in Italia principalmente persone che, in fuga dal Corno d’Africa, transitano attraverso la Libia.
Si tratta, ha proseguito la portavoce dell’UNHCR di “persone in fuga da violazioni di diritti umani e da violenze: per loro occorrono strategie diverse nel rispetto delle Convenzioni internazionali”.”Ci auguriamo che, se anche non c’e’ alcuna menzione del problema nel comunicato del governo, nei fatti ci sia attenzione nell’ambito dell’iniziativa che le autorità vogliono mettere in atto”, ha infine concluso la Boldrini.

Ma la Libia non è nuova ad operazioni di questo genere e l’allarme è ancora più alto se si pensa che il paese nord africano non mai sottoscritto la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 nè quella OUA del 1969.
Lo scorso ottobre inoltre, FRONTEX, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne, ha reso noto i dati rilevati in seguito ad un’indagine condotta nel paese tra il 28 maggio e il 5 giugno 2007 dai quali risulta che tra il 2003 e il 2006 il numero dei migranti arrestati e deportati dalla Libia ammonterebbe ad almeno 200mila persone, delle quali 53.842 soltanto nel 2006.
E non si arrestano le accuse delle organizzazioni internazionali e dei diritti umani, tra cui Amnesty International, sulle gravi condizioni dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati che, transitando nel paese, sono spesso vittime di arresti arbitrari, di detenzioni senza processo e di maltrattamenti, strupri fino ad atti di tortura.