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Lo sfruttamento sessuale nei confronti di una donna costituisce un atto di persecuzione a cui la vittima di tratta è esposta in ragione della sua appartenenza ad un gruppo sociale

Tribunale di Venezia, decreto del 23 ottobre 2019

In una recente pronuncia del Tribunale di Venezia il Collegio della Sezione Specializzata si è espressa a favore del riconoscimento dello status di rifugiato ad una giovane ricorrente proveniente da Benin City – Nigeria.

La domanda di protezione internazionale è stata accolta ritenendo sussistenti molteplici elementi tipici di chi è vittima di tratta, tra cui a titolo esemplificativo:

1. la provenienza da Benin city, luogo di prevalente origine delle vittime di tratta;

2. la giovanissima età al momento del reclutamento;

3. il reclutamento da parte di un soggetto sconosciuto;

4. il compimento di un rituale di giuramento prima della partenza per l’Italia.

Oltre alla presenza dei numerosi indicatori sopraelencati, il Tribunale ha ritenuto la condizione della ricorrente, qualora facesse rientro in Nigeria, estremamente vulnerabile in ragione della giovane età, dell’assenza di legami familiari nel paese di origine e della zona di provenienza.

Per tutti questi motivi la stessa, ad avviso del giudice, “potrebbe rischiare di essere nuovamente sottoposta a tratta senza ottenere adeguata protezione da parte dello Stato”.

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Tribunale di Venezia, decreto del 23 ottobre 2019