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Lo status giuridico del minore straniero non accompagnato

Una tesi di laurea di Valentina Rossi

Nel quadro generale dei processi migratori si inserisce un fenomeno che, poiché in continua trasformazione, necessita di essere studiato e monitorato.
È il fenomeno della migrazione minorile.
Nell’ultimo decennio la presenza di minori migranti ha infatti accomunato le migrazioni a livello mondiale e i numeri sono notevolmente aumentati.
In particolare si è scelto di prestare particolare attenzione a coloro che vengono definiti dall’Alto Commissariato per le Nazioni Unite per i Rifugiati “Unaccompained Minor”.
La Convenzione di New York sui diritti del fanciullo fornisce una tutela generalizzata alla figura del minore e costituisce base giuridica per tutte le normative rivolte ai bambini.
I minori stranieri non accompagnati, tuttavia, vivono in una situazione di vulnerabilità aggravata dal fatto di essere “minori non accompagnati” e quindi titolari di diritti universali e bisognosi di protezione e tutela, ma anche “stranieri” e dunque destinatari di politiche e legislazioni ispirate a principi di controllo e difesa.
Diversi paesi europei, nel tentativo di non violare le Convenzioni Internazionali sull’infanzia e al tempo stesso mantenere le frontiere chiuse di fronte all’immigrazione, hanno adottato normative e politiche troppo spesso inidonee a tutelare i diritti dei minori migranti.

Questa tesi aspira a mostrare come le carenze normative di troppi paesi abbiano portato la Corte Europa dei Diritti dell’Uomo a condannare Francia, Belgio, Grecia e Italia, in virtù delle violazioni perpetrate nei confronti dei migranti e ancor più nei confronti dei minori stranieri non accompagnati.

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Lo status giuridico del minore straniero non accompagnato