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dal Corriere Adriatico del 22 settembre 2007

Macerata – Cpt. Assalto al consiglio, condannati

Le polemiche sul centro per clandestini, mano pesante del giudice per i cinque no global. Disappunto invece delle Comunità Resistenti delle Marche

CORRIDONIA – Sono stati condannati a pene che variano da un anno e quattro mesi di reclusione a quattro mesi, i cinque no global che il 3 marzo del 2004 interruppero una seduta del consiglio comunale di Corridonia e occuparono l’aula per protestare contro il progetto (poi sfumato) di realizzare a Piedicolle un Centro di permanenza temporanea per clandestini (Cpt). Il giudice Luigi Reale, dopo due ore di camera di consiglio, ha emesso una sentenza di condanna per tutti e cinque gli imputati, ai quali venivano contestati a vario titolo reati che vanno dall’interruzione di pubblico servizio a resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il Comune, che attraverso l’avvocato Pietro Antonio Siciliano si era costituito parte civile, ha ottenuto un risarcimento danni di 5.000 euro.

Quella sera l’aula del Consiglio era affollatissima: c’erano cittadini di ogni età, esponenti dei centri sociali e numerosi agenti di polizia e carabinieri. Ad un certo punto, un gruppo di persone superò i cancelli dell’emiciclo riservato ai consiglieri: da un ingresso laterale entrarono vari agenti di polizia tentando di formare una barriera fra manifestanti e consiglieri, e lì si scatenò il parapiglia. Una poliziotta che si era accovacciata su un tavolo per scattare fotografie della scena cadde rovinosamente a terra, forse spinta da qualcuno, e la seduta consiliare venne sospesa.

I cinque no global (difesi dai legali Paolo Cognini e Stefano Crispiani) furono identificati grazie alle foto scattate dagli agenti e rinviati a giudizio su richiesta del sostituto procuratore Andrea Laurino. Alessio Abram, 39 anni, di Ancona, è stato condannato a un anno e quattro mesi, Nicola Mancini, 27, di Senigallia e Michele Mondaini, 33, di Ancona, a un anno, Matteo Breccia, 29, e Danilo Burattini, 38, anche loro di Ancona, a quattro mesi. Tutti, fatta eccezione per Abram, con pena sospesa. Anche il pm, vice procuratore onorario Stefano Lanari, aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati. Ieri il tribunale era presidiato dalle forze dell’ordine. Numerosi anche gli esponenti dei centri sociali. Intanto la Comunità Resistenti delle Marche esprime il suo disappunto. Sono state condannate cinque persone arbitrariamente elette a capro espiatorio tra le centinaia che si resero colpevoli di aver esercitato il diritto di difendere i diritti – si legge nella nota -. I diritti fondamentali di uguaglianza, libertà e dignità umana sistematicamente violati all’interno dei Cpt, veri e propri lager. E’ stata una sentenza di condanna contro i contenuti politici e sociali espressi collettivamente da quella moltitudine che ha scelto di prender parola contro l’eventualità che il nostro territorio lasciasse spazio alla barbarie dei campi di detenzione. Nella certezza dell’assoluta estraneità degli imputati ai fatti contestati siamo fermamente convinti che esistano tutti gli elementi per ristabilire la verità dei fatti in fase di Appello. Come in tanti abbiamo fatto questa mattina (ieri per chi legge, ndr) all’esterno e all’interno del tribunale, proseguiranno le nostre battaglie a fianco dei cittadini migranti per la chiusura dei Cpt e contro ogni forma di discriminazione.
Daniel Fermanelli