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Madre di minori italo romeni – Come ottenere il soggiorno in Italia

E’ una situazione alquanto complicata anche perché, se il padre fosse reperibile in qualche maniera – quindi esprimesse il consenso per il rilascio del passaporto – non ci sarebbe alcun problema. La questione si pone nel caso in cui i bambini debbano espatriare dal luogo di dimora abituale perché è necessario il consenso di entrambi i genitori, ma il padre è, appunto, irreperibile. Sembra dunque, anche se questo pare alquanto discutibile, che il competente ufficio consolare italiano non prenda in considerazione il provvedimento delle competenti autorità rumene, che dispone l’affidamento esclusivo dei figli alla madre e che, quindi, dovrebbe far venir meno la necessità del consenso del padre al rilascio del passaporto e all’espatrio.
Peraltro, pare che il padre abbia sempre trascurato i propri figli e, quindi, sembra che si meriterebbe anche una denuncia per violazione degli obblighi di assistenza familiare (art.570 codice penale) perché è obbligato ad occuparsi del loro sostentamento, sia pure secondo le proprie capacità economiche.
La signora ci fa presente che in Romania le autorità competenti hanno emesso una sentenza o un provvedimento giudiziario di affidamento dei figli.
A questo riguardo sottolineiamo che anche l’autorità giudiziaria italiana ha giurisdizione in questa situazione, perchè il padre è italiano, irreperibile, e non provvede all’assistenza dei propri figli, con la conseguenza che il competente tribunale per i minorenni potrebbe considerare l’opportunità di revocare la potestà paterna (art.330 codice civile). Ciò farebbe venir meno la necessità del consenso all’espatrio per i figli e, quindi, farebbe venir meno le difficoltà per il rilascio del passaporto. Questa è una possibile soluzione, anche se ci rendiamo conto di come sia difficile la posizione della signora, costretta a seguire questa vicenda a cavallo tra la Romania e l’Italia.
Consideriamo ora la questione sotto un altro punto di vista: l’interessata è una cittadina rumena e, quindi, può venire in Italia per motivi di breve soggiorno (non oltre tre mesi) e transitare le frontiere dello spazio Schengen senza chiedere visti; peraltro i suoi figli anche se sono cittadini italiani sicuramente, pur non avendo il passaporto, sono anche cittadini rumeni. Quindi se per loro ci fosse già un documento rumeno valido per l’espatrio (quantomeno le autorità rumene dovrebbero tenere conto del provvedimento dell’autorità locale che ha disposto l’affidamento esclusivo alla madre), la signora potrebbe decidere di venire direttamente in Italia con i bambini, anche se facendo valere a tal fine la cittadinanza rumena; in questo non c’è nulla di illegale, perchè sono tanto cittadini rumeni quanto italiani. Una volta che fossero giunti in Italia, la signora si potrebbe avvalere di quella norma speciale che prevede che (art. 19, comma 2, lett. c, del T.U.), nel caso in cui lo straniero senza permesso di soggiorno sia convivente con parente entro il terzo grado di cittadinanza italiana, non è mai espellibile ed ha diritto ad un permesso di soggiorno per motivi di famiglia valido anche per lavoro.
Dunque, se questa signora si trovasse in Italia a convivere con i propri figli, e dimostrasse che sono cittadini italiani dalla nascita in quanto figli di padre cittadino italiano –come si può accertare facilmente dal certificato di nascita debitamente legalizzato (vedi all’indice la voce legalizzazione)- avrebbe diritto, innanzitutto al permesso di soggiorno valido anche per lavoro in base alla norma citata. Successivamente, potrebbe promuovere direttamente dall’Italia –oltre che gli eventuali procedimenti accennati in sede penale e presso il tribunale per i minorenni– l’accertamento della cittadinanza italiana presso il competente ufficio di anagrafe e stato civile, presentando contestualmente domanda di residenza e di accertamento dello status civitatis dei figli.