Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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da Il Manifesto del 30 dicembre 2003

«Mai più un altro Vulpitta» di Patrizia Abbate

In mille sfilano per ricordare il rogo che uccise sei immigrati nel cpt

Trapani – Sono arrivati in oltre mille a Trapani, l’altro ieri, per la manifestazione indetta dagli antirazzisti siciliani in memoria dei sei giovani tunisini morti nel rogo del 28 dicembre `99 al cpt Serraino Vulpitta. C’erano rappresentanti di tutte le province isolane, ma anche del Tavolo nazionale migranti e della «rete immigrati in movimento» di Napoli, per dare impulso alla battaglia contro i «lager di stato».

Un imperativo ribadito anche dai parlamentari Giovanni Russo Spena, Titti De Simone e Graziella Mascia, e dal deputato regionale Santo Liotta, che hanno preso parte al movimentato corteo che si è snodato lungo le «vie dello shopping» della città siciliana, dopo un presidio di fronte al «centro di identificazione» di Salinagrande, chiuso come lo stesso Vulpitta per imprecisati lavori di ristrutturazione. «E’ stato un momento molto importante per il movimento antirazzista siciliano, che dopo qualche anno di smembramento si è ritrovato unito più che mai», dice Alfonso Di Stefano di Attac, tra i promotori dell’iniziativa, che si è articolata in due giornate. Nella prima, una partecipata assemblea ha dato la possibilità di confrontare le esperienze dei numerosi gruppi di base che a livello locale si stanno impegnando sul fronte dell’accoglienza e si è conclusa con un documento nel quale ci si impegna a dar vita a una rete regionale che metta in comune le risorse delle varie associazioni a tutela degli immigrati, «molti dei quali al loro arrivo in Sicilia non vengono neppure identificati e sono “deportati” verso la Puglia o la Campania in una condizione di assoluta illegalità», aggiunge Di Stefano.

Tra gli impegni immediati, la preparazione della giornata europea contro i cpt, il 31 gennaio. E prima, il 29, la partecipazione di una delegazione all’udienza per il naufragio di Natale. Mentre gli antirazzisti si ritrovavano a Trapani, il deputato regionale verde Lillo Micciché faceva un blitz in un altro cpt, quello di Agrigento. All’uscita, ha denunciato la presenza all’interno di «una giovane rom che vive da sempre in Italia e di un tunisino che da 33 anni lavora in nero a Canicattì».