Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

#MakeEuropeNotBorders – Occupati i consolati tedesco e greco a Venezia e Bologna

Inizia la campagna di mobilitazione verso il #noborderstrain del 21 giugno. Iniziative in tutta Europa

Con l’occupazione del consolato tedesco a Venezia e di quello greco a Bologna si è aperta la giornata europea di mobilitazione contro i confini. A Venezia un centinaio di persone, la metà dei quali rifugiati, hanno occupato gli uffici Consolato tedesco per l’intera mattinata: dalle finestre sono stati calati gli striscioni con lo slogan della giornatam, “make space not borders” mentre gli ingressi sono rimasti bloccati dal presidio sottostante. A Bologna sono stati invece gli uffici via Indipendenza ad essere invasi dagli attivisti. Striscioni e interventi al di fuori del consolato greco mentre al Console è stato chiesto di inviare ufficialmente un fax con le richieste dei manifestanti al Governo ellenico così come è avvenuto a Venezia con l’invio delle rivendicazioni al Governo tedesco.

Aprire percorsi di arrivo sicuri per chi fugge dalla guerra, rilasciando visti di ingresso nei paesi da cui fuggono le persone è l’unico modo per fermare i trafficanti e permettere alle persone di non annegare in mare o morire asfissiate nei containers. Questa al rivendicazione degli attivisti insieme ovviamente all’immediata sospensione del Regolamento Dublino che ingabbia i richiedenti asilo nel primo paese di arrivo.

E proprio intorno alla vicenda dei confini interni all’Europa, dai consolati occupati di Bologna e Venezia è stato lanciato il prossimo appuntamento delle mobilitazioni per la libertà di movimento. Il prossimo 21 giugno, alle ore 14.00, dalla Stazione di Milano Centrale partirà infatti il “No Borders Train” per violare le frontiere interne all’Europa e raggiungere insieme ai rifugiati altri paesi europei. Poi le mobilitazioni si sposteranno a Bruxelless dove migranti e attivisti raggiungeranno la “March for Freedom” e contesteranno il Consiglio Europeo di fine giugno.

Il comunicato dai Consolati occupati

I media italiani ed europei con il loro racconto allontanano il confine dai nostri occhi, spostandolo in mezzo a un mare lontano dalla vita delle persone, e dove le morti diventano responsabilità esclusiva di chi si mette in viaggio.

Ma il confine agisce ancor prima della frontiera del mare e, infatti, i confini a distanza, quelli dei visti che danno la sicurezza di un ingresso garantito nel territorio europeo, stanno in questo momento impedendo a migliaia di donne, uomini e bambini di fuggire dalle guerre in corso, da quelle note come in Siria, e da quelle taciute, come in molti luoghi della terra.

E anche coloro che riescono ad arrivare in Europa si trovano poi ad attraversare le frontiere di nascosto, con la paura di essere respinti o riportati indietro, a causa del regolamento di Dublino che stabilisce che la domanda d’asilo deve essere presentata nel primo paese di arrivo.

Il 26 e il 27 giugno, a Bruxelles, si terrà un ennesimo vertice Ue sulle migrazioni di cui possiamo già prevedere gli esiti: maggiori controlli in mare e alle frontiere, più respingimenti, potenziamento degli accordi con i paesi non Ue per impedire le partenze, esternalizzazione dell’asilo. In quei giorni, contesteremo il vertice insieme alla marcia dei migranti e dei rifugiati che in questi giorni sta attraversando l’Europa per arrivare a Bruxelles. Poi, l’11 luglio, i governi europei si ritroveranno a Torino per il vertice sulla disoccupazione giovanile.

E’ proprio guardando a questi appuntamenti che sabato 21 giugno, sfideremo insieme a molti altri le frontiere dell’Europa con il NO BORDERS TRAIN che partirà alle ore 14 dalla Stazione di Milano, per dirigersi verso i confini interni che ingabbiano migliaia di persone nel primo paese di approdo.

Per questo siamo qui, in questo consolato, così come avviene in decine di altre città europee, perché le frontiere sono un pezzo della nostra precarietà, per affermare la necessità di sospendere il regolamento di Dublino e pretendere che gli stati europei prevedano percorsi di arrivo garantito in Europa per le persone che fuggono da guerre o altre situazioni di invivibilità.

Facciamo spazio, non frontiere

Basta morti nel Mediterraneo

Sospensione del regolamento di Dublino

Apriamo percorsi di arrivo garantito

Libertà di movimento, libertà di scelta del paese in cui stare

#civediamolundici

#noborderstrain