Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Mali – La situazione del Paese e il percorso di inclusione del cittadino giustificano la protezione umanitaria

Tribunale di Catanzaro, ordinanza dell'11 luglio 2017

Il Tribunale ha riconosciuto la protezione umanitaria ad un cittadino del Mali sia valutando la situazione oggettiva del Paese di provenienza, sia riconoscendo le condizioni di vulnerabilità soggettiva del ricorrente, in riferimento a quanto vissuto in Libia. Anche il percorso di integrazione sociale del ricorrente ha rappresentato un valore aggiunto per il riconoscimento della protezione umanitaria.
Il Tribunale ha affermato che “la situazione geopolitica del Mali centrale […] in uno con la grave situazione di emergenza umanitaria che riguarda la zona di provenienza del richiedente asilo è tale da giustificare l’accoglimento della domanda” e che “in linea con altre pronunce di merito che hanno riguardato la zona del centro del Mali (in particolare Kayes), può dirsi che le condizioni di vita del Paese di origine debbano suggerire una valutazione prudenziale sul rimpatrio del richiedente. A tale dato oggettivo, relativo alle condizioni di vita nel paese di origine del richiedente, deve aggiungersi che ha lasciato il suo paese nel lontano 2013 , dopo una esperienza degradante subita nelle carceri libiche; ha intrapreso in Italia un’attività lavorativa lecita (risulta assunto dal 1.1.2016 come operaio con contratto a tempo determinato di sei mesi finora sempre prorogato), ha intrapreso un percorso di studio della lingua italiana. Tali elementi confermano la particolare vulnerabilità del richiedente e la sua pur temporanea accoglienza“.

– Scarica l’ordinanza
Tribunale di Catanzaro, ordinanza dell’11 luglio 2017