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Mali – La situazione odierna giustifica il riconoscimento della Protezione sussidiaria a favore del ricorrente

Tribunale di Venezia, decreto del 4 marzo 2021

Diversamente da quanto stabilito dalla Commissione Territoriale, il giudice ritiene che sia confermata “la tendenza degli anni precedenti, in cui, sebbene gli attacchi asimmetrici sono stati più numerosi nelle zone settentrionali del Mali, il maggior numero di vittime di tali attacchi si è registrato nelle regioni centrali del paese. Ancora una volta, la tecnica più utilizzata è quella dell’ordigno esplosivo e le zone centrali del Paese sono quelle in cui il ricorso a questo tipo di tecnica è stata la più frequente.
Il rapporto di dicembre 2020 del Segretario generale dell’ONU riporta che nel trimestre ottobre-dicembre 2020, gli attacchi contro MINUSMA sono stati 13 e hanno portato alla morte di un peacekeeper e al ferimento di altri 10. Il maggior numero di attacchi è stato registrato nelle regioni di Mopti e Kidal, con tre incidenti ciascuno.
Sulla base di quanto esposto e delle fonti citate deve darsi atto di un peggioramento della situazione di sicurezza nella Regione di Kidal, da cui proviene il ricorrente, e deve comunque ritenersi che i dati sugli episodi di violenza e sul tasso di mortalità, nonché la portata sistematica dei fatti sopra riferiti, conducano alla conclusione che nella zona di provenienza del ricorrente possa dirsi sussistente una situazione di conflitto armato, che arrivi a coinvolgere anche i civili.
Ne deriva l’accoglimento della domanda di protezione sussidiaria anche ai sensi dell’art. 14, lett. c), del D. Lgs. n. 251/2007
”.
Il provvedimento adottato dal tribunale lagunare si distingue per il grado di approfondimento con cui vengono descritte e documentate le condizioni del Mali a partire dal 2012, fino ad oggi.

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Tribunale di Venezia, decreto del 4 marzo 2021

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