Il Tribunale di Brescia riconosce la protezione sussidiaria ad un richiedente asilo del Mali attestando una situazione di violenza indiscriminata e diffusa in tutto il Paese.
Il Giudice afferma: “Merita invece accoglimento la richiesta di protezione sussidiaria lettera c) del sopra citato decreto alla luce degli ultimi eventi che hanno colpito il Mali e dai quali si può evincere che la situazione di instabilità e di violenza indiscriminata si sia ormai completamente estesa a tutto il territorio nazionale. Infatti le più recenti e disponibili informazioni sul Mali riportano che il Paese, nonostante gli accordi di pace siglati nel 2013 e nel 2015, continua a essere interessato da più che significativi conflitti e scontri tra le forze governative e quelle ribelli, i cui numerosi e sanguinosi attacchi non hanno risparmiato le truppe e il personale della missione ONU, che hanno per contro costituito un ripetuto e privilegiato bersaglio degli attacchi in questione. Ciò che più conta, peraltro, è che i medesimi attacchi hanno dato luogo a una situazione di altissima insicurezza e instabilità alla luce della quale non si può affermare che le autorità governative abbiano l’effettivo e pieno controllo dell’intero paese, vieppiù alla luce del recentissimo colpo di Stato militare, avvenuto nell’agosto del 2020“.
Rispetto alla violenza indiscriminata in tutto il Paese, specifica: “Sicchè, data l’estensione del conflitto come sopra delineato, non possono essere escluse singole zone o città geograficamente collocate all’interno della zona di conflitto in considerazione del fatto che i confini del conflitto non sono ben definiti e che un eventuale rimpatrio sarebbe addirittura difficile se non impossibile dovendosi considerare, per quanto sopra esposto, la stessa capitale come zona di conflitto“.
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Tribunale di Brescia, decreto del 21 gennaio 2021